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Il MITO eterno

TAPPA 3. Il MITO eterno. Ulisse, un eroe sulla soglia fra terra e mare. Viaggiare per la ragione stessa del viaggio. (F. De Andrè). Erranza e nostos. Ciò che fa grande Ulisse è la sua capacità di ospitare erranza e insieme desiderio di tornare.

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Il MITO eterno

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Presentation Transcript


  1. TAPPA 3 Il MITO eterno Ulisse, un eroe sulla soglia fra terra e mare

  2. Viaggiare per la ragione stessa del viaggio.(F. De Andrè)

  3. Erranza e nostos Ciò che fa grande Ulisse è la sua capacità di ospitare erranza e insieme desiderio di tornare. “Non si tratta di contrapporre il valore dell’Esodo a quello di patria. Chi è colui che ha molto viaggiato senza il ritorno, senza il racconto, senza la trasmissione della sua esperienza, senz’altro polo, senza padri e senza figli? E che cosa è il racconto senza l’avventura, il rischio, il desiderio ogni giorno di riprendere il mare?” (F. Cassano, Pensiero meridiano) Bibl.: P. Boitani, L’ombra di Ulisse. Figure di un mito, Il Mulino, Bologna 1992

  4. Nostos e Mediterraneo: la Misura tra terra e mare (Cassano) È questo andirivieni, questo andare-tornando e questo tornare-partendo, questo partire non per fuggire ma avendo confidenza con il nostos (ritorno), ma anche il suo contrario, l’essere altrove quando si è casa, questa, che è stata vista a lungo come una malattia, la possibile soluzione, questa grammatica doppia e antinomica del confine varcato, questo aver casa non nell’equilibrio… [l’esaltazione della casa e del domestico o al contrario lo sradicamento come principio spirituale prevedono un solo movimento: la Grecia invece è un centro singolare, che viene incrociato dal confine].

  5. Il mito è il nulla che è tutto lo stesso sole che apre i cieli è un mito brillante e muto: il corpo morto di Dio, vivente e nudo. Questi, che qui approdò, poiché non c’era cominciò ad esistere. Senza esistere ci bastò. Per non esser venuto venne e ci creò. La leggenda così si dipana, penetra la realtà, e a fecondarla decorre. La vita, metà di nulla, in basso muore. F. Pessoa (Lisbona, 1888-1935)Ulysses

  6. K. Kavafis (1863-1933)Itaca Se per Itaca volgi il tuo viaggio, Fa voti che ti sia lunga la via, E colma di vicende e conoscenze. […] Itaca tieni sempre nella mente. La tua sorte ti segna quell’approdo. Ma non precipitare il tuo viaggio […]. Itaca t’ha donato il bel viaggio. Senza di lei non ti mettevi in via. Nulla ha da darti di più. E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso. Reduce, così saggio, così esperto, Avrai capito che vuol dire un’Itaca.

  7. L’Ulisse di Pascoli Il sonno-sogno di Ulisse La vanità del viaggio e del ritorno L’oblio e la vita L’ultimo viaggio Odissea 11,121-137 e il mito di Dante e Tennyson: Odisseo compie il suo ultimo viaggio dopo che si era compiuto salvo che per un punto l’oracolo di Tiresia. XXI - Le Sirene […] E il cuore intanto ad Odisseo vegliardo Squittiva dentro, come cane in sogno: • Il mio sogno non era altro che sogno; E vento e fumo. Ma sol buono è il vero - E gli sovvenne delle due Sirene.

  8. XXIII. Il vero […] E il vecchio vide che le due Sirene, Le ciglia alzate su le due pupille, Avanti a sé miravano, nel sole Fisse, od in lui, nella sua nave nera. E su la calma immobile del mare, Alta e sicura egli inalzò la voce. “Son io! Son io, che torno per sapere! Ché molto io vidi, come voi vedete Me. Sì; ma tutto ch’io guardai nel mondo, Mi riguardò; mi domandò: Chi sono?” […]E s’ergean su la nave alte le fronti, Con gli occhi fissi, delle due Sirene. “Solo mi resta un attimo. Vi prego! Ditemi almeno chi sono io! Chi ero!” E tra i due scogli si spezzo la nave.

  9. Ulisse vs Achille (Diano) Ulisse vs Abramo (Lévinas) Astuzia, metis vs passione e coraggio Si piega per superare, per tornare vs si spezza ma non si piega per compiere un destino Il ritorno in patria, Itaca vs l’esodo dalla propria casa per una terra promessa e sconosciuta Il nostos, ritorno al passato vs l’esodo, marcia per il predominio del futuro Cfr. Cassano Il conflitto di Ulisse Achille ed Abramo compiono un destino che li trascende, subiscono qualcosa che è più grande di loro; Ulisse schiva le forza che lo sovrastano e le piega, non riconosce altri fini al di sopra di sé.

  10. La parresía Qual è la disgrazia dell’esilio? “una e grandissima”, secondo Polinice: “non avere libertà di parola”. E sua madre Giocasta aggiunge: “É proprio di un servo non dire ciò che si pensa”. La franchezza, primo tratto dell’etica aristocratica, si secolarizza, con la democrazia, nella libertà di parola (parresia). Odisseo sfuggì all’una e all’altra. […] Tutti i caratteri che, nei secoli, vennero assegnati al mercante, allo straniero, all’ebreo, al commediante, furono prima coniati da Odisseo all’interno di se stesso. L’eroe prefigurava una condizione in cui né la franchezza aristocratica né la democratica libertà di parola sarebbero state adeguate. (R. Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia)

  11. Odisseo e la parola “Odisseo, maestro della parola, fu l’ultimo a far pensare che non tutto è parola, finchè mancava la sua preda luccicante di storie […]”. Odisseo abbassa gli occhi e dà forma ad una mechané, al contrario degli uomini comuni stretti e costretti tra le forze della natura e degli dei. Cfr. R. Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia, Adelphi 1988

  12. Tra esodo e nostos è davvero importante quello che sta in medio…tra il mare ed Itaca…c’è la vita. Molte volte ho studiato il marmo che mi hanno scolpito - una nave alla fonda con la vela ammainata. In realtà non rappresenta il mio approdo ma la mia vita. Perché l’amore mi fu offerto e fuggii le lusinghe; il dolore bussò alla mia porta ma ebbi paura: L’ambizione mi chiamò, ma paventai i rischi. Eppure bramavo sempre di dare un senso alla vita. Ora so che bisogna alzare le vele E farsi portare dai venti della sorte Dovunque spingano la nave. Dare un senso alla vita può sfociare in follia Ma una vita senza senso è la tortura Dell’inquietudine e del vago desiderio: È una nave che anela il mare eppur lo teme. E.L.Masters, George Gray (Ant.S.R)

  13. Itaca: un’isola Il mal di’isola…l’insulomania… Una patologia derivante dall’ebbrezza di conoscere un microcosmo misterioso e affascinante circondato dal mare. Cfr. P. Matvejevic, Breviario mediterraneo

  14. Un mare di isole… Mare e terre…terre e mare. Il paesaggio mediterraneo si rivela una continua contraddizione cambiando prospettiva: Un mare circondato da terre, una terra bagnata dal mare. Un mondo a sé o al contrario il centro del mondo.

  15. Un mare d’amore (!) Il Mediterraneo, lo spazio della relazione umana, dell’amore e del corpo. A proposito del mestiere più vecchio del mondo: “L’amore nella città mediterranea è altrettanto ricercato del pane”. Pare che a Pompei vi fossero più bordelli che forni!

  16. ISOLA: un LUOGO • Luogo di raccoglimento, quiete, pentimento, esilio (sede di monasteri, prigioni, asili…) • Luogo dell’attesa (“gli isolani hanno più tempo per attendere che non gli altri- l’attesa è il contrassegno del loro tempo”) • Luogo della separazione, che accetta meglio i nuovi arrivi • Luogo in cui il futuro è visto come una ripetizione del passato, della sua parte migliore.

  17. Un’isola apocalittica A Patmos, Giovanni in preda ad una visione scrive l’Apocalisse, l’ultimo libro secondo l’ordine canonico del Nuovo Testamento. L’isola mediterranea si presenta come luogo di rivelazione, il suo essere totalmente lambita dal mare, il topos terramare, appare come una metafora della lotta fra bene e male: una delle bestie apocalittiche viene dal mare, il mare si trasforma in sangue (8,9), col giudizio universale inizia un nuovo ciclo, un nuovo cielo, una nuova terra, ma “non ci sarà più mare” (21,1).

  18. Il pericolo viene dal mare… Nell’AT i profeti in particolare evocano contro i peccatori i mostri marini: • LEVIATAN: drago, il serpente fuggiasco d’origine fenicia, il mostro del caos primitivo che inghiottiva momentaneamente il sole)--> Egitto • RAAB: mostro del caos, personificazione mitica delle acque primordiali, del mare ---> Mar Rosso • GOG e MAGOG: il primo è il personaggio, il secondo il paese di Gog, il tipo del conquistatore barbaro che mette Israele di fronte all’ennesima prova.

  19. Il Mediterraneo del Corano Coloro che molto viaggiano per il mondo “percepiscono col cuore ciò che debbono comprendere”. Nelle sure del Corano il mare è fonte di ricchezze e benefici da accettare. “Il sole si muove e gira fino ad un determinato limite”: esistono due mari separati da una barriera. Allah ha spianato la terra. Vincere sul mare è come vincere dieci scontri terrestri.

  20. I NOMI del Mediterraneo Mare grande - Mare ultimo - Mare dei Filistei (Bibbia) MW : tutte le acque (Egitto) Mare nostro - mare accanto a noi (Platone) - Mare interno (vs Oceano, esterno) ---> I Greci

  21. Immaginario linguistico greco Als : sale > mare come materia Pelagos: distesa > mare come immagine Pontos: mare > mare come vastità, viaggio Thalassa: mare > mare come esperienza Kolpos: insenatura, golfo Laitma: profondità marina

  22. Carta T-O T= theos/terrarum O= okeanos/orbi Carta Sallustiana

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