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DISCARICHE PER RIFIUTI URBANI

ECOMONDO – 29/10/2009 Ing. Antonello Antonicelli - Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia. Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione. DISCARICHE PER RIFIUTI URBANI.

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DISCARICHE PER RIFIUTI URBANI

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  1. ECOMONDO – 29/10/2009Ing. Antonello Antonicelli - Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  2. DISCARICHE PER RIFIUTI URBANI Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  3. Il sistema regionale di gestione dei rifiuti urbani • La R.P. è suddivisa in 15 ATO – Decreto Commissariale per l’Emergenza Ambientale in Puglia n.189 del 19/10/2006 che conferma la perimetrazione già individuata con D.C. N.296 del 30/09/2002 Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  4. Gestione dei rifiuti urbani destinati allo smaltimento • Il piano di gestione dei rifiuti urbani approvato con D.C. n.187 del 2005 stabilisce che per i flussi dei rifiuti destinati allo smaltimento dovranno essere privilegiate soluzioni impiantistiche a tecnologia complessa. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  5. SCHEMA DEL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  6. OPZIONI PREVISTE DAL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI (RESIDUALI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA) • di transizione comporta la biostabilizzazione primaria di tutto il rifiuto con successivo smaltimento in discarica controllata. Comprende le operazioni: Pretrattamento (stoccaggio, apertura sacchi, eventuale triturazione non spinta, ecc.); Biostabilizzazione (con I.R.D. max 800 mg-O2/kg-VS*h), Discarica del materiale biostabilizzato, in quantità pari a non più del 75% del rifiuto in ingresso. • A regime 2 comporta la biostabilizzazione primaria di tutto il rifiuto con successivo separazione per la produzione di una frazione umida biostabilizzata da avviare allo smaltimento in discarica controllata e di una frazione secca da avviare alla produzione di CDR. Comprende le operazioni: Pretrattamento; Biostabilizzazione (con I.R.D. max 800 mg-O2/kg-VS*h), Selezione/vagliatura, Discarica del sottovaglio (RBD) in quantità pari a non più del 35% del rifiuto in ingresso, Confezionamento in balle del sopravaglio (FSC) in quantità pari a circa il 40% del rifiuto in ingresso, per l’avvio alle successive operazioni di recupero energetico Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  7. IL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI (RESIDUALI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA) • a regime 2comporta la biostabilizzazione primaria di tutto il rifiuto, la maturazione della frazione umida biostabilizzata e separazione secco/umido, per la produzione di una frazione umida matura da avviare al recupero/riutilizzo e di una frazione secca da avviare alla produzione di CDR. Comprende le seguenti operazioni:Pretrattamento; Biostabilizzazione (con I. R. D. max 800 mg-O2/kg-VS*h); I^ Selezione/vagliatura (max 80 mm; Maturazione del sottovaglio (con I. R. D. 400 mg-O2/kg-VS*h); II^ Selezione/vagliatura (max 25 mm); Utilizzo/recupero del sottovaglio (RBM), in quantità pari a circa il 25% del rifiuto in ingresso; Confezionamento in balle dei sopravagli (I^ e II^) (FSC), in quantità pari a circa il 45% del rifiuto in ingresso, per l'avvio alle successive operazioni di recupero energetico. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  8. STATO ATTUAZIONE IMPIANTI DI TRATTAMENTO Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  9. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  10. IMPIANTI DI SMALTIMENTO FINALE Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  11. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  12. Le questioni da affrontrare • Per le discariche da adeguare: allestimento di impianti di tritovagliatura mobili presso gli impianti di discarica esistenti, secondo quanto chiarito dalla circolare MATTM del 30/06/2009 • Per gli impianti di trattamento realizzati ma non in esercizio: sono in corso le procedure autorizzative per l’entrata in esercizio degli impianti. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  13. DISCARICHE PER RIFIUTI SPECIALI Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  14. Classificazione in sottocategorie Discariche di Rifiuti speciali 1/2 Nella richiesta della Regione Puglia ex art 5 comma 1 bis della Legge 13 del 27/02/2009 è stata la richiesta la proroga dell’entrata in vigore del D.Lgs 36/03 per le discariche di rifiuti speciali non pericolosi al 31/12/2009. Tale richiesta non è stata accordata, come da nota trasmessa da MATTM il 30/06/2009 Le richieste di classificazione in sottocategoria ex art 7 del DM 3/08/05 sono state effettuate, al 30/06/2009, da 3 discariche di rifiuti speciali non pericolosi. Le richieste effettuate sono di classificazione in sottocategoria di tipo c) ovvero “discariche per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas”. Le istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni delle sottocategorie di discariche sono iniziate nel mese di Maggio 2009. Il Dm 3/08/2005 prevede che i criteri di ammissibilità per sottocategorie sono stabiliti tenendo conto “delle caratteristiche dei rifiuti, della valutazione del rischio con riguardo alle emissioni della discarica e prevedendo deroghe per specifici parametri. A titolo semplificativo e non esaustivo i parametri derogabili sono DOC, TOC e TDS” Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  15. Il problema del DOC 1/2 Discariche di Rifiuti speciali 2/2 Inizialmente il problema del DOC era riferito alla mancanza di una metodica riconosciuta dalla vigente normativa per la determinazione di tale parametro. A seguito delle valutazioni tecniche condotte dagli uffici del Servizio Gestione Rifiuti e Bonifica congiuntamente ad ARPA Puglia, anche sulla base di esperienze già maturate in altre regioni, si è assunto di individuare la norma UNI EN 1484 per la determinazione analitica del DOC nell’eluato. Affrontato tale problema, si è poi valutata la criticità relativa all’ammissibilità in discarica di molti rifiuti speciali non pericolosi riguardo al parametro DOC: Il limite previsto per l’ammissibilità in discarica di rifiuti speciali non pericolosi per il DOC (Carbonio Organico Disciolto) per è di 80 mg/l. Cos’è il DOC? Il DOC rappresenta una misura del contenuto di sostanza organica presente in un rifiuto. Tale valore non è in alcun modo correlato o correlabile alla presenza di sostanze organiche tossiche nel percolato, per cui sono previsti specifici limiti di accettabilità, ben più restrittivi del limite per il DOC (v. es solvent organici aromatici 0.4 mg/l vs. 80 mg/l del DOC). Il parametro DOC è stato introdotto per limitare i composti derivanti da fenomeni di degradazione batterica di materiali cellulosici e proteici che sono facilmente biodegradabili e solubili in acqua. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  16. Il problema del DOC 2/2 Discariche di Rifiuti speciali 2/2 Sulla base dei dati raccolti dai gestori, si sono individuati i seguenti rifiuti con criticità sull’eluato per il DOC Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  17. La metodologia di valutazione del Rischio Discariche di Rifiuti speciali 2/2 In relazione a queste criticità ed all’esigenza di consentire lo smaltimento in discarica di tali rifiuti, sono state avviate le procedure per autorizzare le sottocategorie alle discariche che ne avevano fatto richiesta. Conformemente a quanto previsto all’ art. 7 comma 2 del DM 3/08/2005, è stata richiesta ai richiedenti la presentazione della Valutazione di Rischio. Si è stabilito di adottare, per le discariche esistenti da riclassificare, i “Criteri metodologici per l’analisi assoluta di rischio applicata alle discariche” (APAT, 2005). I termini sorgente di emissione della discarica sono: Percolato Biogas Per completare il Modello Concettuale del sito è necessario anche definire: I percorsi e vie di propagazione degli inquinanti Bersagli/recettori Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  18. La circolare MATTM del 30/06/09 risolve alcuni aspetti…. Discariche di Rifiuti speciali 2/2 Le problematiche emerse in sede di valutazioni delle domande di classificazione in sottocategoria sono inerenti la mancanza di specifiche indicazioni normative su alcune questioni specifiche. Alcune di queste lacune sono state colmate da una circolare del MATTM del 30/06/2009: È stato chiarito quali elementi devono essere indicati nella domanda di classificazione in sottocategoria (modalità realizzazione barriera artificiale, stima delle concentrazioni degli inquinanti nei termini sorgente percolato e biogas etc..) E’ stato chiarito che il calcolo del rischio potrà essere limitato alla valutazione del rischio come impatto sulle matrici ambientali (acque per percolato e qualità dell’aria per biogas). In pratica si dovrebbe verificare che le concentrazioni degli analiti di interesse nei punti di esposizione (POC) per acque sotterranee e per aria sono inferiori ai più restrittivi valori limite di concentrazione delle stesse sostanze, come fissati dalle vigenti normative in materia di bonifiche, di qualità delle acque destinate al consumo umano e di qualità dell’aria. Qualora i valori di concentrazione ai punti di esposizione nella matrice acqua sotterranee ed aria sono superiori ai limiti sopra definiti, si dovrà calcolare anche il rischio sulla salute umana relativamente agli effetti tossici e cancerogeni. Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  19. Ma non tutti…. Discariche di Rifiuti speciali 2/2 Le questioni rilevanti ancora aperte, di tipo strettamente tecnico, sono: Visto che il parametro critico per la deroga è il DOC, come considerare tale parametro nell’analisi di rischio? In particolare quali caratteristiche chimico-fisiche (solubilità, tensione di vapore, coefficiente di diffusione) bisogna associare a tale parametro? Con quale parametro confrontare il DOC nelle acque sotterranee e quale valore limite attribuire allo stesso, per effettuare la valutazione del rischio sulle matrici ambientali richiesta dal MATTM? Come comportarsi in caso di analisi di classi aggregate (es. solventi organici aromatici) da analizzare nell’eluato, mentre l’analisi di rischio prevede la definizione di concentrazione dei singoli composti delle classi (benzene, toluene, etc..)? Quale è la metodologia per determinare le emissioni di gas dalla superificie di discarica? Quali sono i “gas significativi” da analizzare per la determinazione del rischio da biogas? Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  20. Il Tavolo Tecnico Costituito dalla Regione Puglia Discariche di Rifiuti speciali 2/2 Nell’ambito delle richieste fatte dai gestori di discarica, si è deciso di concedere una autorizzazione ad esercire parte della discarica come sottocategoria per la durata di 6 mesi. Contestualmente sono state prescritte degli indagini di monitoraggio suppletive rispetto all’AIA con lo scopo di determinare una serie di parametri utili per una completa Valutazione del Rischio. Per esaminare i dati derivanti da questa fase transitoria e per meglio rispondere ai quesiti tecnici ancora aperti, è stato costituito un Tavolo tecnico congiunto tra Servizio Rifiuti e Bonifica, Servizio Ecologia – Ufficio AIA della Regione, ARPA Puglia e Province. Scopo del tavolo è definire delle linee guida per rispondere ai quesiti ancora aperti in tema di valutazione del Rischio, sempre in conformità con le linee guida APAT. Le iniziali proposte del tavolo Tecnico, in risposta ai quesiti aperti precedentemente definiti, sono di seguito elencate: Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

  21. Il Tavolo Tecnico Costituito dalla Regione Puglia Discariche di Rifiuti speciali 2/2 Considerare il DOC proporzionale al COD, come ricavato nella sperimentazione effettuata da Regione Veneto (COD=3*DOC). Utilizzando il COD come parametro correlato al COD, è possibile definire un valore limite per le acque sotterranee, come definito nella tabella 1/A dell’Allegato 2 alla parte terza del D.Lgs 152/06, 30 mg/L. Nel caso delle analisi per ammissibilità in discarica che prevedono classi aggregate, è stato chiesto per il periodo di 6 mesi, di determinare tutti i singoli composti relativi alla normativa sulle bonifiche delle acque sotterranee. Per monitorare i flussi emissivi diffusi di metano, è stata presa in considerazione la normativa tecnica dell’Agenzia per l’Ambiente Inglese (EA Enviromental Agency -Guidance for monitoring Landfill Gas Surface Emissions”. I gas significativi da analizzare prioritariamente nel gas di discarica e le metodologie di determinazione possono essere quelli definiti dalla normativa tecnica dell’Agenzia per l’Ambiente Inglese (EA Enviromental Agency - Guidance for monitoring trace components in landfill gas) Ecomondo – 29/10/2009 Confronto nazionale ed europeo su applicazione Direttiva Discariche 99/31/CE a dieci anni dall’emanazione Ing. Antonello Antonicelli – Dirigente Servizio Ecologia – Ciclo dei Rifiuti e Bonifica Regione Puglia

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