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Aree specifiche: lettura, scrittura, calcolo

Aree specifiche: lettura, scrittura, calcolo. Processi cognitivi alla base delle abilità di lettura e scrittura la dislessia, la disgrafia, la disortografia : caratteristiche cliniche, prerequisiti e indicatori di rischio. Sonia Arina PhD. programma formativo.

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Aree specifiche: lettura, scrittura, calcolo

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Presentation Transcript


  1. Aree specifiche: lettura, scrittura, calcolo Processi cognitivi alla base delle abilità di lettura e scrittura la dislessia, la disgrafia, la disortografia: caratteristiche cliniche, prerequisiti e indicatori di rischio Sonia Arina PhD Sonia Arina

  2. programma formativo • modelli neuropsicologici dei DSA • Processi cognitivi alla base delle abilità di lettura e scrittura: caratteristiche cliniche, prerequisiti e indicatori di rischio • Prerequisiti linguistici dell'apprendimento della letto-scrittura • Metafonologia analitica Sonia Arina

  3. modelli neuropsicologici dei DSA Sonia Arina

  4. modelli neuropsicologici dei DSA 1 2 3 Sonia Arina

  5. Chi apprende • modelli neuropsicologici dei DSA • Il progetto di insegnamento deve considerare tutte le variabili componenti il gruppo classe. • E deve garantire il raggiungimento delle competenze adeguate in relazione alle diverse caratteristiche dei 20/25 bambini e bambine. Bambini e bambine con Disturbo Specifico di Apprendimento inseriti in una classe di 20/25 bambini e bambine con altre caratteristiche Sonia Arina

  6. Perché il sistema apprende • modelli neuropsicologici dei DSA • L'apprendimento è la modificazione del comportamento che si basa sull'esperienza e che dura nel tempo.  • L'apprendimento è un processo "esperienza-dipendente“ • Dal punto di vista psicologico, l'apprendimento è una funzione dell'adattamento nel comportamento di un soggetto, risultato da una esperienza. • Le esperienze influenzano significativamente le connessioni neuronali e le strutture cerebrali. • L'apprendimentoè un processo attivo di acquisizione di comportamenti stabili in funzione dell'adattamento delle connessione neuronali, dovuto a stimoli esterni o interni. Sonia Arina

  7. modelli neuropsicologici dei DSA Perché il sistema apprende • L’apprendimento implica cambiamenti funzionali e/o strutturali nel SN e può aver luogo a qualunque età. L’apprendimento produce l’ampliamento delle aree di corticali riguardanti elettivamente strutture coinvolte nell’apprendimento di un determinato compito. Sonia Arina

  8. modelli neuropsicologici dei DSA Perché il sistema apprende L’apprendimento di compiti specifici provoca mutamenti dinamici delle rappresentazioni cerebrali legate all’apprendimento di compiti specifici nell’uomo. • L’allenamento e la corretta esecuzione di un determinato compito modificano il SN al fine di ottimizzarlo, ma un esercizio strenuo ed improprio induce cambiamenti neurali in senso disorganizzativo e, quindi, dannoso. Sonia Arina

  9. Perché il sistema apprende • modelli neuropsicologici dei DSA Neuroscienze e Educazione I neuroni parlano fra loro con un piccolo segnale elettrico che si chiama potenziale d’azione. Ogni neurone è elemento di elaborazione e ciascun neurone invia un segnale in base a quelli ricevuti da tutti i neuroni a cui è connesso e alla propria soglia di attivazione. Sonia Arina

  10. Perché il sistema apprende • modelli neuropsicologici dei DSA Neuroscienze e Educazione Il cervello crea in continuazione nuove connessioni sinaptiche e rinforza le sinapsi pre-esistenti in risposta alle stimolazioni che riceve dall’ambiente interno e dall’ambiente esterno. Il rimodellamento delle connessioni tra neuroni ("sinapsi") lungo le vie nervose cerebrali costituisce la base per l’apprendimento e per la memoria. Sonia Arina

  11. Perché il sistema apprende • modelli neuropsicologici dei DSA • Apprendimento e plasticità sinaptica:stimolazioni ad alta frequenza di un circuito di neuroni rafforzano le sinapsi tra i neuroni. L’effetto è che la ripetizione dello stimolo determina potenziali post-sinaptici eccitatori più ampi che nella prima stimolazione, il fenomeno è chiamato potenziamento a lungo termine Sonia Arina Fig. 12.4 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003

  12. Perché il sistema apprende la plasticità cerebrale • La plasticità è una proprietà intrinseca del cervello umano e rappresenta un’invenzione dell’evoluzione” per consentire al sistema nervoso di superare le restrizioni imposte dal proprio genoma e quindi di adattarsi alle pressioni ambientali, ai cambiamenti fisiologici, e all’esperienza • La plasticità è il meccanismo per lo sviluppo e l’apprendimento delle abilità cognitive, ma anche causa di patologia Sonia Arina

  13. Perché il sistema apprende La plasticità cerebrale •Èla capacità dei circuiti nervosi di poter variare struttura e funzione in risposta agli stimoli siadurante lo sviluppo che nel corso della vita adulta •Durante il primo periodo di sviluppo del cervello, la plasticità è molto alta: si verifica una selezione di alcuni circuiti neuronali con l’eliminazione di altri •Nel corso della vita adulta molti circuiti rimangono sostanzialmente stabili, ma le popolazioni di neuroni continuano a mantenere una loro dinamicità, riorganizzandosi sotto l’influenza del mondo esterno per rispondere a particolari esigenze motorie, sensoriali, cognitive o affettive Sonia Arina

  14. Perché il sistema apprende Goswami (2004) la ricerca sullo sviluppo e sulle funzioni del cervello è giunta a un punto tale da consentire di esplorare anche l’apprendimento l’insegnamento efficace influisce direttamente sul funzionamento del cervello, cambiandone la connettività • l’apprendimento implica cambiamenti nelle connessioni che si stabiliscono tra neuroni, che possono potenziare le sinapsi (che connettono un neurone a un altro), oppure ridurre le connessioni Sonia Arina

  15. Perché il sistema apprende plasticità cerebrale Una strada a due corsie l’attività cognitiva è un prodotto del cervello apprendimento = l’apprendimento – quindi l’istruzione - organizza e riorganizza il cervello [Bransford, Brown e Cocking, 1999] Sonia Arina

  16. Perché apprende L’attività didattica o rieducativa consiste nell’uso sistematico di istruzioni ed esperienze strutturate per manipolare il funzionamento del sistema cognitivo al fine di migliorare la qualità o la quantità del processamento cognitivo in un dominio particolare e aggiungere nuovi apprendimenti. Sonia Arina

  17. Perché apprende La plasticità cerebrale: apprendimento •“...cambiamenti permanenti nel comportamento prodotti dall’esperienza” •L’apprendimento coinvolge dei cambiamenti nel sistema nervoso prodotti dall’esperienza •I cambiamenti nel sistema nervoso sono fisici •L’apprendimento ci permette di adattarci all’ambiente •L’apprendimento richiede interazioni tra il sistema sensoriale, motorio e mnesico Sonia Arina

  18. Sonia Arina

  19. Come apprende • Il cervello è una struttura plastica, che si rimodella continuamente. Ogni giorno circa il 70 percento dei collegamenti tra i neuroni cambia a causa delle nostre esperienze. Attività diverse vengono impresse in forma fisica nella struttura e nel funzionamento del cervello e formano circuiti specifici di cellule Sonia Arina

  20. Come apprende • È quindi importante comprendere i meccanismi cognitivi che sottendono all’apprendimento e all’insegnamento • La conoscenza dei processi che si attivano con l’insegnamento e che portano all’apprendimento può garantire progetti educativi ottimali per il raggiungimento degli obiettivi educativi per alunni di ogni età e per ogni caratteristica • Sembra molto importante ancorare il processo educativo alle evidenze derivanti dalle neuroscienze Sonia Arina

  21. Come apprende Funzioni Sonia Arina

  22. Come apprende • Funzioni verticali e funzioni trasversali • Le funzioni che determinano l’attività cognitiva si possono dividere in : • funzioni verticali • funzioni trasversali o orizzontali Sonia Arina

  23. Sonia Arina

  24. Come apprende • Funzioni verticali • Vengono anche chiamate “abilità”. • Possono essere identificate con ambiti ben definiti quali • la motricità, • il linguaggio, • le capacità grafico-espressive, • la lettura • la scrittura • il calcolo, ecc. Sonia Arina

  25. Come apprende • Funzioni trasversali • Sono solo in parte isolabili e identificabili come funzioni singole, come per esempio la memoria a breve termine e l’attenzione focale. La maggior parte delle attività svolte dalle funzioni trasversali comprende veri e propri “operatori invisibili” (Pascual Leone), ma indispensabili all’attività cognitiva. Comprendono: • riconoscimento • categorizzazione • selezionepianificazione • decisione • indirizzamento delle risorse • rappresentazione eridescrizione rappresentazionale • controllo. • Queste attività sono “invisibili”, in quanto indissolubilmente legate al compito. Sonia Arina

  26. Come apprende Esempio di funzioni trasversali: processi implicati nella scrittura di una parola Cane: adulto esperto non riesce ad esaminare tutti i passaggi perché sono automatizzati e quindi sottratto al controllo volontario ed esplicito di ogni fase. Bambino di prima elementare: scandisce prima di tutto separatamente i singoli suoni e per ciascuno cercherà le lettere corrispondenti. Se questa operazione richiede tempo il bambino dimentica dove era arrivato e quindi dovrà controllare cosa ha scritto; questi processi, analisi fonologica, attenzione, memoria di lavoro, controllo sequenziale, richiedono un impegno diverso fino a quando non diventano automatici e incorporati in un’attività percepita come unica e non più frazionabili. Se non sa fare le cose che deve fare lo fa l’adulto per lui. Sonia Arina

  27. Come apprende Funzioni verticali e funzioni trasversali Fortemente interconnesse le une alle altre, ma c’è anche una certa indipendenza delle funzioni verticali, che possono instaurarsi, svilupparsi e consolidarsi in maniera parzialmente autonoma dalle funzioni trasversali. Questa parziale autonomia funzionale è possibile anche per la semplicità della abilità da acquisire e anche perché ripetendo una sequenza di atti in modo stabile, l’abilità può essere progressivamente automatizzata e quindi sottratta al controllo volontario di un sistema supervisore (controllo posturale, schemi di prensione, deambulazione, ecc) Sonia Arina

  28. Come apprende Sonia Arina

  29. Come apprende Progressivamente con la ripetizione dell’atto e con la maturazione delle componenti neurobiologiche le procedure vengono automatizzate e le risorse cognitive implicate vengono liberate dal compito. Lo sviluppo può quindi essere caratterizzato dalla modularizzazione delle funzioni verticali cioè da un progressivo aumento di specializzazione e di efficienza delle abilità con cambiamento di ruolo delle funzioni trasversali. Sonia Arina

  30. Come apprende Durante le prime fasi di sviluppo le funzioni trasversali svolgono una funzione costitutiva per acquisire in maniera efficiente l’abilità. Nel corso delle fasi successive il loro ruolo si sposta sempre di più verso la gestione dei processi integrativi. Quando è stato conseguito un sufficiente grado di padronanza comportamentale i processi trasversali agiscono solo da innesco del programma scelto e da supervisore dei risultati. Sonia Arina

  31. Come apprende Il rapporto tra funzioni verticali e funzioni trasversali nel corso dello sviluppo può essere visto come un intreccio nel quale i ruoli cambiano sostanzialmente. All’inizio i processi trasversali sono al servizio della singola abilità da apprendere, successivamente le funzioni verticali sono al servizio degli scopi del sistema e vengono scelte e utilizzate dai processi trasversali. Sonia Arina

  32. APPRENDIMENTO ESPLICITO (o Dichiarativo) IMPLICITO (o Procedurale) ad esempio apprendimenti scolastici ad esempio Locomozione e linguaggio Sonia Arina

  33. APPRENDIMENTO L’Apprendimento può essere caratterizzato come un continuum di processi, ai cui poli Stanno quello Implicito e quello Esplicito. Implicito Esplicito Processi di Apprendimento Sonia Arina

  34. APPRENDIMENTO Gli apprendimenti IMPLICITI (o Procedurali) sono essenzialmente apprendimenti di “schemi senso-motori” che si realizzano attraverso l’associazione ripetuta di unità sensoriali e risposte motorie. Essi non richiedono una esplicita consapevolezza per essere acquisiti, e possono essere eseguiti in modo più o meno automatico (forza delle associazioni). Alla base di questi apprendimenti vi è comunque il campionamento degli stimoli pertinenti e la estrazione di regolarità dalla loro ripetuta presentazione. Essi corrispondono al 1° livello della teoria R-R (K-S) Sonia Arina

  35. L’APPRENDIMENTO Gli apprendimenti ESPLICITI (o Dichiarativi) sono quelli che si realizzano attraverso una mediazione del Linguaggio e una consapevolezza più o meno esplicita Delle relazioni S-R, o anche delle associazioni S-S. In questo caso le regole non devono essere “inferite” dal campionamento ripetuto degli stimoli, ma sono direttamente rese esplicite e trasmesse attraverso il Linguaggio. (livelli successivi della teoria R-R di Karmiloff-Smith, 1992). Alcuni apprendimenti di basso livello (ad esempio, le abilità motorie, ma anche le abilità verbali) difficilmente possono realizzarsi attraverso forme di apprendimento esplicito, ma solo attraverso l’acquisizione implicita e inconsapevole degli automatismi necessari a realizzarli. Sonia Arina

  36. L’apprendimento • Migliora la prestazione • Riduce lo sforzo • Consente di inserire l’atto in un contesto più complesso Sonia Arina

  37. AUTOMATIZZAZIONE Stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un alto grado di velocità e di accuratezza. È realizzato inconsciamente, richiede minimo impegno attentivo ed è difficile da sopprimere, da ignorare e da influenzare Sonia Arina

  38. LO SPORTIVO ESPERTO AUTOMATIZZA GLI SCHEMI COMPORTAMENTALI CHE GLI CONSENTONO DI UTILIZZARE LE STRATEGIE DI GIOCO PER VINCERE Sonia Arina

  39. ABILITÀ CAPACITÀ DI METTERE IN ATTO UNA SERIE DI AZIONI, SPESSO IN SEQUENZA TRA LORO, IN MODO RAPIDO ED EFFICIENTE, IN MANIERA DA RAGGIUNGERE UNO SCOPO • PER RAGGIUNGERE UN’ABILITÀ: • •Predisposizione innata • •Un’esposizione ripetuta agli stimoli • (frequenza = ALLENAMENTO) • Semplicità e stabilità della sequenza degli atti da • apprendere (stimoli adeguati facilitano l’acquisizione) Sonia Arina

  40. AUTOMATIZZAZIONE • Stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un alto grado di velocità e di accuratezza. • È realizzato inconsciamente, richiede minimo impegno attentivo ed è difficile da sopprimere, da ignorare e da influenzare ASINO CHI LEGGE Sonia Arina

  41. DISABILITÀ INCAPACITÀ DI COSTRUIRE UNA ROUTINE DI AZIONI, CHE RENDE FACILE RAGGIUNGERE UN DETERMINATO SCOPO LA MANCATA PREDISPOSIZIONE RENDE INEFFICACE L’ALLENAMENTO Sonia Arina

  42. Disabilità = riduzione o perdita di capacità funzionali conseguenti ad una menomazione (OMS) nel caso della persona con DSA nessuna menomazione è presente Sonia Arina

  43. In realtà nel caso dei D.S.A. … Non ci si trova in presenza di una disabilità ma di una mancata acquisizione di una abilità Sonia Arina

  44. L’apprendimento • Incremento dell’efficienza di un atto in seguito all’esperienza. • La modificazione (incremento) si realizza per il semplice fatto che il soggetto opera, non è il risultato di un processo consapevole e volontario, è un fenomeno accessorio all’azione, ineluttabile. • L’incremento di efficienza è proporzionale al numero delle esperienze e alla loro vicinanza. • Il successo spontaneo tende a produrre disponibilità a ripetere e in generale, disponibilità verso l’azione. Sonia Arina

  45. Requisiti per l’apprendimento • Efficienza del sistema che realizza la funzione • Adeguatezza degli stimoli • Non basta essere in grado di realizzare l’atto per saperlo insegnare • È necessario avere un buon modello di sviluppo della funzione a cui riferirsi • Frequenza dell’attività (allenamento) Sonia Arina

  46. Condizioni necessarie all’APPRENDIMENTO Strutture di Elaborazione idonee Un sufficiente INPUT dall’ambiente Sonia Arina

  47. Fattori Esogeni Fattori Endogeni Problemi di apprendimento Sonia Arina

  48. Degrado sociale Difficoltà economiche Arretratezza culturale Fattori Esogeni Difficoltà di Apprendimento Sonia Arina

  49. Fattori Endogeni MODULI SPECIALIZZATI SISTEMA COGNITIVO CENTRALE Disturbo Generalizzato di Apprendimento Disturbo Specifico di Apprendimento Sonia Arina

  50. Cos’è il disturbo specifico di Apprendimento L'apprendimento umano nella teorie cognitiviste ( Chomsky, 1959) • È necessario uno stimolo (input) ambientale adeguato • È necessaria la presenza di uno speciale dispositivo di elaborazione (innato), specifico per l'input ( linguistico) Sonia Arina

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