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DIABETE E ATTIVITA’ FISICA

Centro di Fisioterapia e Riabilitazione di Enrico Caruso. DIABETE E ATTIVITA’ FISICA. CENNI FONDAMENTALI SULL’ATTIVITA’ FISICA. FT. ENRICO CARUSO. www.carusofisioriab.it. INTRODUZIONE.

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DIABETE E ATTIVITA’ FISICA

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Presentation Transcript


  1. Centro di Fisioterapia e Riabilitazione di Enrico Caruso DIABETE E ATTIVITA’ FISICA CENNI FONDAMENTALI SULL’ATTIVITA’ FISICA FT. ENRICO CARUSO www.carusofisioriab.it

  2. INTRODUZIONE • Si inizia a dedicare molta attenzione al controllo del peso e della salute in generale, ma meno alla quantita’ di energia che si brucia con l’attivita’ fisica. • E’ dimostrato che circa il 70% della popolazione dei paesi occidentalizzati non ha un livello sufficiente a mantenere uno stato di salute e un peso ottimale.

  3. CHE COSA SI INTENDE PER ATTIVITA’ FISICA ? • ATTIVITA’ QUOTIDIANE (attivita’ domestiche, lavoro) • ESERCIZIO FISICO (miglioramento della forma fisica attraverso attivita’ programmate) • SPORT (discipline che comportano situazioni competitive effettuate come professione o nel tempo libero)

  4. Quali sono i fattori che determinano il raggiungimento di una buona forma fisica ? • Dalla quantita’ e qualita’ di movimento che si fa’ (allenamenti da medi ad intensi continui nel tempo) • Fattori genetici (vi sono alcuni individui particolarmente predisposti) E’ importante evidenziare che gli studi condotti fin’ora dimostrano una correlazione tra salute e pratica regolare di esercizio fisico.

  5. Quali sono i benefici dell’attivita’ fisica ? • Riduce il colesterolo LDL e i trigliceridi (riducendo il rischio di ICTUS e CARDIOPATIE CORONARICHE) • Previene l’obesita’ e il sovrappeso, mentre nelle persone gia’ colpite da tali affezioni in abbinamento a una dieta ipocalorica puo’ favorire il calo del peso.

  6. Quali sono i benefici della attivita’ fisica ? • E’ dimostrato che l’inattivita’ e’ un fattore di rischio per sviluppare il diabete, mentre nei diabetici l’A.F. puo’ determinare significativi miglioramenti nel controllo della glicemia. • Vi sono studi che dimostrano che l’A.F. abbassa le probabilita’ di contrarre alcune forme di cancro. Uno studio in particolare dimostra che una A.F. da media ad intensa riduce del 50% il cancro al colon e al retto.

  7. Quali sono i benefici dell’attivita’ fisica ? • L’A.F. regolare esercita una azione benefica sui disturbi e sulle malattie muscolo-scheletriche (artrosi, mal di schiena, osteoporosi, ecc…) • Diversi studi specifici hanno dimostrato che l’A.F. puo’ ridurre la depressione e prevenirne la ricomparsa. Migliora l’umore e l’aspetto fisico, l’autostima, lo stress, la qualita’ e la durata del sonno, la capacita’ di prendere decisioni e di pianificare la memoria a breve termine, negli anziani riduce il rischio di demenza e l’insorgere della patologia di Alzhaimer, inoltre migliora la forza e l’equilibrio prevenendo le cadute.

  8. Quali sono i benefici della attivita’ fisica ? • Migliora le capacita’ respiratorie prevenendo le patologie pneumologiche, ha una azione terapeutica per chi ne e’ affetto (ginnastica respiratoria) • Migliora la vita sessuale, e’ un coadiuvante nelle terapie dell’impotenza e del calo del desiderio.

  9. Quali sono i costi dell’inattivita’ ? • Lo stile di vita sedentario e’ stato messo in relazione con varie malattie e la morte prematura • Uno studio effettuato su 44 ricerche ha rivelato che i soggetti che svolgono regolare A.F. in particolare nella mezza eta’ e nella terza eta’ hanno due volte piu’ probabilita’ di evitare una morte precoce o di contrarre malattie gravi rispetto ai pari eta’ sedentari

  10. Quali sono i costi dell’inattivita’ ? • Vi e’ anche un costo in termine economico quale assenza dal lavoro e assistenza sanitaria. Uno studio svolto negli USA dimostra che: -il 18% delle malattie cardiache (24 miliardi di dollari di spesa nel 1995) -il 22% dei casi di cancro al colon (2 miliardi di spesa) POSSONO ESSERE DETERMINATE DALL’ INATTIVITA’

  11. Quali sono i rischi associati all’attivita’ fisica ? NON ESISTONO AZIONI ESENTI DA RISCHI E L’ESERCIZIO FISICO NON FA’ ECCEZIONE. Il rischio di morte cardiaca improvvisa si moltiplica x 5 nelle persone in forma e x 56 in quelle non allenate (importante e’ una valutazione specialistica degli individui a rischio). Vi e’ un incremento del rischio di infortuni ai piedi, alle caviglie, alle ginocchia, alla colonna vertebrale (importante scegliere il tipo di attivita’ in base alle proprie caratteristiche psico-fisiche e farsi seguire da personale specializzato in strutture bene attrezzate)

  12. Di quanta attivita’ fisica abbiamo bisogno ? • Le linee guida americane e inglesi prevedono un allenamento per migliorare la forma dal punto di vista cardiovascolare con protocolli piuttosto intensi con un lavoro continuo dei grandi gruppi muscolari per almeno 20 min. a ritmo sostenuto (equivalente al 60-80% della freq. Cardiaca max.)

  13. Di quanta attivita’ fisica abbiamo bisogno? • Per coloro non particolarmente predisposti a seguire protocolli cosi’ intensi si possono orientare su un modello piu’ moderato. -CAMMINATE GIORNALIERE A PASSO SOSTENUTO PER 20/30 MIN. (puo’ determinare un calo di 5Kg. di peso corporeo all’anno e incentivare una migliore circolazione sanguigna)

  14. L’Attivita’ Fisica deve: 1) interessare i grandi gruppi muscolari. 2) imporre un’impegno fisico superiore alla norma. 3) comportare un dispendio energetico di 700 Kcal alla settimana. 4) essere effettuata con regolarita’. Per ottimizzare i benefici l’Attivita’ fisica deve: 1) comprendere periodi di attivita’ intensa. 2) includere att. diverse. 3) all. la magg. parte di muscoli del corpo. 4) bruciare fino a 2000 Kcal alla settimana. 5) essere praticata tutta la vita. Raccomandazioni del Quebec Consensus Statement on Phisical Activity, Health and Well-Being

  15. CONCLUSIONI : PRATICANDO REGOLARE ATTIVITA’ FISICA : • Si riduce il rischio di morte precoce per malattie cardiache. • Si riduce il rischio di contrarre il diabete o comunque permette di meglio controllarlo. • Si riduce il rischio di contrarre alcune forme di cancro. • Si tiene sotto controllo il peso.

  16. Aumenta la resistenza al lavoro fisico. • Migliora la salute dei muscoli e delle ossa. • Migliora il benessere psico-fisico e la qualita’ di vita. “AGGIUNGE ANNI ALLA NOSTRA VITA, AGGIUNGE VITA AI NOSTRI ANNI” “Il segreto della felicita’ non e’ di far sempre cio’ che si vuole, ma di voler sempre cio’ che si fa’” (Lev Tolsoj) www.carusofisioriab.it

  17. BIBLIOGRAFIA: • Andersen, L.B., Schnor, P., Scholl, M., & Hein, H.O.(2000). All cause mortality associated with phisical activity during leisure time, work, sports, and cycling to work. Archives of internal medicine, 160, 1621-1628. • Biddle, S.J.H., Fox, K.R., & Boutcher, S.H. (2000). Phisical activity and psychological well-being. London: Routledge. • Bijnen, F.C., Feskens, E.J., Caspersen, C.J., Nagelkerke, N., Mosterd, W.L., & Kromhout, D. (1999). Baseline and previous phisical activity in relation to mortality in elderly men: the Zutphen Elderly Study. American Journal of Epidemiology, 150, 1289-1296. • Medicine and Science in Sport and Exercise (1999), Nov; 31 (11 Supplement). • Blair, S.N. & Hardman, A. (1995). Special issue: Phisical activity, health and well-being- an international scientific consensus conference. Research Quarterly for Exercise and Sport, 66 (4) • Fogelholm, M., Kukkonen, M., & Harjula, K. (2000). Does phisical activity prevent weight gain: A systematic review. Obesity Reviews, 1, 95-111. • Lawlor, D. A., & Hopker, S.W., (2001). The effectiveness of exercise as an intervetion in the menagement of depression systematic review and meta- regression analysis of randomised controlled trials. British Medical Journal, 322, 1-8. • Prentice, A.M., Jebb, S.A., (1995). Obesity in Britain: Gluttony or Sloth, British medical Journal, 311, 437-439. • Sport Council and Health Education Authority. (1992). Allied Dunbar National Fitness Survey. London: Sport Council/HEA. • US Departiment of Health and Human Service (PHS). (1996). Phisical activity and Health. A report of the surgeon general (Executive Summary), Pittsburgh, PA: Superintendent of documents.

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