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Adolescenza femminile: diventare donna .

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Presentation Transcript


  1. Adolescenza femminile:diventare donna. «Nei comportamenti più evidenti, di superficie, maschi e femmine sembrano vivere la stessa adolescenza apparentemente UNISEX: sono vestiti in modo abbastanza simile, vivono immersi nella stessa musica, frequentano gli stessi luoghi di ritrovo, appaiono ugualmente liberi di vivere la propria sessualità, sono impegnati degli stessi studi e protesi verso forme di affermazione sociale molto simili. Ma dietro questa maschera di adolescenza “globale”, che ripropone gli stessi modelli e gli stessi riti indifferenziati in ogni paese industrializzato, la trama affettiva e psichica […] è profondamente diversa.», pp.98-99 Silvia Vegetti Finzi Storia della psicoanalisi, 1986 L’età incerta. I nuovi adolescenti, 2000

  2. Struttura psichica in cui si organizzano i sentimenti amorosi del bambino verso i genitori, dal cui sviluppo dipende il futuro profilo psicologico del soggetto. amore per il genitore del sesso opposto e rivalità nei confronti di quello dello stesso sesso Edipo re di Sofocle L’Edipo raggiunge la sua acme fra i 3 e 5 anni (fase fallica): il suo declino segna l’ingresso nel periodo di latenza. La modalità del suo superamento decide la scelta oggettuale, dopo la pubertà, in età adulta (fase genitale).

  3. 1 proibizione dell’incesto Universalità [Totem e tabù] 2 proibizione dell’omicidio Mito freudiano dell’orda primitiva: uccisione del padre, che aveva interdetto l’uso delle donne, ad opera dei figli, come momento originario dell’umanità. PerLacan mantiene la sua validità a livello simbolico; Lévi-Strauss: la legge dell’incesto, universale e minima, segna la differenziazione tra natura e cultura PerDeleuze e Guattari la teorizzazione freudiana tenta di contenere la forza del desiderio, potenzialmente rivoluzionario e sovversivo, all’interno delle mura domestiche, perché non sia pericolosa per la società

  4. Il processo non è simmetrico nei due sessi Nel mito Edipo uccide Laio, il padre, e sposa la madre, Giocasta. La minaccia di castrazione (scoperta differenza dei sessi) da parte del padre nel maschietto determina il suo declino (angoscia di castrazione), mentre nella femminuccia l’entrata (invidia del pene). Disonore di cui è responsabile la madre. Desiderio dal padre del pene/bambini: sessualità ricettiva. Il complesso di Elettra è l’equivalente femminile del complesso d’Edipo maschile Nel mito Elettra, figlia di Agamennone e Clitemnestra, si vendicò sulla madre per l’uccisione del marito, che l’aveva privata dell’amato padre. Freud e Jung

  5. SIMBOLICO 3 padre madre figlio 2 1 IMMAGINARIO Rapporti duali, speculari la Legge, la Norma, il Linguaggio Lacan • TRE TEMPI: • Io sono il fallo (della madre) • doppia proibizione paterna: • “non giacerai con tua madre” • “non reintegrerai il tuo prodotto” • Io ho desideri

  6. Un maschietto • «Nei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905) la bambina è considerata un maschietto in tutto e per tutto fino alla fase fallica. Condividerebbe, pertanto, con il bambino, una sessualità orale, anale ed inizialmente, anche fallica. Non avrebbe alcuna precoce sensazione derivante dalla sua specifica conformazione anatomica ma solo un organo, il clitoride, che verrebbe vissuto come l’omologo, per quanto imperfetto, del pene.», p.79

  7. L’uscita e l’entrata nell’Edipo:la differenza di genere • «Mentre il bambino è indotto, dal timore di perdere la propria integrità anatomica, ad uscire dall’Edipo, ad abbandonare la contesa con il padre, la bambina, di contro, entra nell’Edipo proprio nel momento in cui si riconosce biologicamente deprivata.», p.80

  8. Una sessualità di risulta • «Il bambino vede, nel corpo della coetanea, la conferma dei propri timori di castrazione, mentre la bambina sperimenta, con vergogna, un senso di inferiorità organica.», p.79

  9. Edipo al femminile: il figlio dal padre • «Se fino a quel momento anche lei, come il maschio, aveva avuto come oggetto l’amore della madre, ora se ne allontana con ostilità, attribuendole la responsabilità della propria insufficienza somatica. Delusa dalla madre, la bambina si rivolgerà al padre chiedendogli un figlio che la compensi della sua dolorosa inferiorità organica.», p.80

  10. Mi più “fuori” dall’Edipo • «Alla domanda d’amore della figlia si oppone, come sappiamo, il divieto dell’incesto che il padre, in quanto figura sociale, rappresenta. L’oggetto d’amore coincide quindi, per la bambina, con la forma del divieto, della Legge. Per questa ambivalenza dell’oggetto d’amore e perché non c’è per lei una minaccia di castrazione che funzioni, come per il maschio, da potente interdizione (perché nessuno teme di perdere ciò che non ha), in lei i legami edipici non sono mai spezzati del tutto.», p.80

  11. La difficoltà di “essere donna” • «Rimarrà pertanto dipendente dall’autorità, dice Freud, priva di iniziativa, con deboli interessi sociali e scarsa capacità di sublimazione: un’eterna bambina.», p.80 • «All’interno di questo microcongegno, sembra avvertire Freud, vi è per la donna solo la mascolinità e la nevrosi.» ,p.81

  12. 10-11 anni: la ragazzina entra nel Mondo dei grandi come “soggetto attivo” • «Nelle bambine la prepubertà coincide di solito con una forte accelerazione intellettuale e sociale che, insieme ad una maggiore spinta all’autonomia, le fa apparire più mature dei coetanei. […] tale grande fermento […] è favorito dall’assenza di forti tensioni nella sfera della sessualità.», p.38 • «Una fase in cui tendono anche ad esprimere al massimo gli aspetti della personalità tradizionalmente considerati “maschili”: come l’intraprendenza, l’audacia, lo spirito d’iniziativa, la determinazione, che favoriscono le attività di apprendimento e di inserimento nell’ambiente esterno.», p.39

  13. Ambivalenza del rapporto madre/figlia • «L’alternarsi di odio e amore, ammirazione e rifiuto rende più difficile per la ragazzina riconoscersi nel modello di donna che la madre rappresenta ai suoi occhi», p.40 • «Riaffiora cos’ nella mente della ragazzina la madre odiata e amata di un tempo: da un lato la “buona samaritana” sempre pronta a soccorrere, a venire in aiuto, in cui la figlia sa di poter riporre tutta la sua fiducia e dall’altro una figura punitiva, sadica, persecutoria, carica di oscure minacce da cui sembra impossibile difendersi.», p.41. MADRE-FATA MADRE-STREGA

  14. “il desiderio di ferire la madre” • «Per quanto irritanti, offensivi e spesso dolorosi siano per la madre gli improvvisi atteggiamenti svalutativi della figlia, in realtà rappresentano un segnale di svolta non solo inevitabile, ma positiva. È proprio attraverso questo nuovo sguardo critico […] che la bambina comincia ad allentare il legame affettivo […] dal quale si scioglie, spesso con violenza altrettanto infantile, per aprirsi ad altre relazioni femminili che consentono di arricchire l’identificazione primaria con la madre attingendo ad una serie di altri modelli […] che le servono per completare il mosaico della sua femminilità.», p.42

  15. L’amica del cuore • «É con Lei che la bambina si avvia, mano nella mano, verso la pubertà, attraverso il ponte che le separa dall’infanzia. Insieme condividono nuove esperienze, si lanciano in nuove attività, conoscono nuovi ambienti, intrecciano nuove relazioni. E soprattutto parlano […] quello che le unisce di più, che suggella il loro vincolo d’amicizia è “il raccontarsi dei segreti”», p.43

  16. Più oltre saranno le caratteristiche dell’altra che si cerca di far proprie • «L’amica continua ad essere lo specchio in cui riflettersi, il doppio in cui riconoscersi, ma nello stesso tempo è persona diversa, dotata di qualità che all’altra mancano e che può cercare di assimilare attraverso l’emulazione.», p.100 Più bella, seducente, attraente Più abile nel costruirsi un look Più sicura di sé in famiglia e a scuola Che sa affermare le proprie idee Con passioni intellettuali, artistiche, sportive.. «Non è raro che nell’amicizia adolescenziale, come in ogni legame molto intenso, esistano delle forti componenti erotiche, che rispecchiamo l’”omosessualità latente” presente in dosi più o meno accentuate in ciascun individuo.», p.100

  17. Caro diario: la capacità di introspezione • «uno scrigno che sostituisce la “scatola dei segreti” dell’infanzia […]. Il diario, che accompagnerà la ragazzina per tutta l’adolescenza, è il nuovo scrigno in cui vengono custoditi gelosamente, invece dei piccoli preziosi oggetti di un tempo, i pensieri più intimi, più segreti. […] una forma di scrittura privata, segreta, che registra anno dopo anno non solo gli alti e bassi dell’adolescenza, i trionfi e le cadute, le felicità e le angosce, ma la stessa evoluzione del pensiero femminile e della sua tendenza all’”autoanalisi”.», pp.43-44

  18. La mentora • «Un’insegnante, una compagna di scuola più grande, una cugina o una sorella maggiore: alla classica “amica del cuore” si affiancano altre figure femminili che esercitano un grande fascino sulla ragazzina. Entrare in amicizia con loro le dà l’impressione di essere ammessa nel “mondo delle donne”.», p.48 • «In realtà l’unica dote in più che contraddistingue la “rivale” è proprio il fatto di non essere la madre.», p.49

  19. “Ah, se avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l’ebano” • «Le tre gocce di sangue […] in Biancaneve evocano i passaggi della femminilità: anche il menarca, la deflorazione e il parto avvengono nel segno rosso del sangue.», p.69. • «Al contrario di quanto avviene nei maschi, la cui sessualità -dalla prima eiaculazione al coito- è all’insegna del piacere, la femminilità sembra svilupparsi nel segno opposto del dolore.», p.70 «Permane, legata alla sessualità femminile, una “MISTICA DEL DOLORE”, che può venire accentuata o attenuata, fino ad essere dimenticata, a seconda del modo in cui la ragazzina prima e la donna poi vivono la femminilità.», p.70

  20. Tabù, superstizioni e pregiudizi “Le donne in mestruazione fanno seccare il raccolto, inceneriscono i giardini, uccidono i germogli, fanno cadere i frutti dagli alberi, fanno morire le api e abortire le cavalle. Se toccano il vino diventa aceto; il latte diventa acido…” Plinio • «Benchè sia un evento atteso da tempo, il primo flusso mestruale coglie quasi sempre di sorpresa la ragazzina.», p.72 • «Anche riguardo alle mestruazioni sono proprio le cose non dette a colpire di più la bambina. Attraverso i sentimenti taciuti, appena adombrati fra le parole, riceve così dalla madre la prima regola di ogni “educazione sessuale”»

  21. “sei diventata una signorina!” • «Con il flusso mestruale, la ragazzina ha per la prima volta la percezione fisica dei proprio organi genitali interni. Con sentimenti contrastanti. Da un lato il senso d’angoscia per l’invisibile ferita all’interno del suo corpo che provoca la perdita di sangue. E dall’altro la soddisfazione e l’orgoglio di essere diventata donna.», p.74 Se l’avvenimentoviene festeggiato con gioia, quella che si riteneva una vergogna o un fastidio è –invece- una novità importante che segna una svolta nella propria vita

  22. Le regole: come le fasi lunari e le stagioni • «Le mestruazioni sono accolte come elemento un di ordine, che scandisce la vita regolandola secondo le fasi procreative», p.77 “MALGRADO TUTTO IL DOLORE, IL FASTIDIO E LA SPORCIZIA, HO LA SENSAZIONE DI AVERE UN DOLCE SEGRETO.” Anna Frank

  23. “il bambino della notte” • «La consapevolezza di questo potere fisiologico riattiva nella ragazzina l’antica fantasia di un figlio immaginario […] che fa parte dei sogni infantili, e che preannunciano il desiderio di maternità: un desiderio che, nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, è ancora legato a livello più profondo, inconscio, all’idea onnipotente, narcisistica, di fare un figlio “tutto da sola”.», p.78 È raro che il desiderio di avere un figlio affiori alla coscienza in pubertà come progetto realistico e possibile; piuttosto come residuo del pensiero magico infantile viene negato, censurato e interdetto attraverso fantasie di sterilità o di generare un figlio mostruoso. Si spiegano così le profonde e attonite malinconie delle ragazzine impegnate nella rinuncia alle fantasie infantili che lascia spazio dal desiderio di generare in relazione con l’altro.

  24. Il seno • «Succede così che la ragazzina convinta di avere un seno troppo piccolo lo imbottisca pur di non offrire un immagine di sé così poco femminile e attraente, mentre la coetanea dal seno abbondante cerca di evidenziarlo il meno possibile, comprimendolo e ingobbendosi», p.85 • «Ne deriva un “complesso del seno” che può accentuare l’insicurezza in se stessa e nella propria femminilità e indurla a ritirarsi in uno stato di latenza sessuale che le impedisce di mettersi in gioco nel confronto con le coetanee e nei primi flirt. Ma c’è anche chi reagisce alla stessa insicurezza buttandosi in relazioni erotiche precoci e ripetitive.», p.85 Considerato da sempre un potente strumento di seduzione, il seno rappresenta per la ragazzina appena sviluppata la cartina di tornasole della propria femminilità.

  25. «Per ora l’orgoglio della genitalità femminile si concentra sulla percezione degli organi interni: una nuova consapevolezza che spinge a visualizzare la propria segreta femminilità dedicando maggior attenzione all’aspetto esteriore –il viso, i capelli, il seno, la linea del corpo, l’abbigliamento. Ma questo spostamento dell’immagine di sé […] è ancora difficile da calibrare: è raro infatti che le ragazzine trovino subito uno stile personale che evidenzi le qualità e nasconda i difetti. Più spesso passano da periodi in cui tendono a strafare, trasformandosi in piccole Lolite, ad altri in cui si lasciano andare […] oscillando fra il desiderio di esibire il proprio corpo e i sentimenti di timore, pudore e vergogna che suscita la nuova immagine sessuata.», pp.88-89.

  26. «Il gruppo dei coetanei diventa l’arbitro delle prime rivalità femminili: già alle medie comincia ad esserci “la più bella della classe”, la ragazzina più ammirata secondo una classifica più o meno esplicita, ma ben nota a tutti, che rappresenta una dolorosa discriminazione per chi si sente relegata nell’ombra, con un’immagine appannata, quasi invisibile, da “ragazza-tappezzeria”, o al contrario […] “la più brutta”.», p.89 • Da bella bambina a brutto anatroccolo • La metamorfosi della bambina-maschiaccio • Una parentesi neutra: osservano, ascoltano, imparano, aspettano.

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