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Le politiche regionali per la promozione dell’attività fisica

Direzione Generale Sanità. Le politiche regionali per la promozione dell’attività fisica. Marina Bonfanti- Liliana Coppola - Maria Gramegna UO Governo della Prevenzione e tutela sanitaria Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia Bergamo, 16 maggio 2012. Lo scenario è cambiato.

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Presentation Transcript


  1. Direzione Generale Sanità Le politiche regionali per la promozione dell’attività fisica Marina Bonfanti- Liliana Coppola - Maria Gramegna UO Governo della Prevenzione e tutela sanitaria Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia Bergamo, 16 maggio 2012

  2. Lo scenario è cambiato

  3. I 10 maggiori fattori di rischio in termini di perdita di anni di vita in buona salute (DALYs) nelle Nazioni ad elevato reddito WHO, Global health risks 2009

  4. Sedentarietà e …attività fisica La sedentarietà è causa o con-causa di molte gravi malattie, mentre un’attività fisica moderata, quotidiana (almeno 30’ al giorno), può essere di sicuro beneficio alle singole personeed alla comunità (OMS 2002) AF protezione verso: • le patologie cardiovascolari e l’ictus cerebrale • le dislipidemie e l’obesità • l’ipertensione • la comparsa del diabete e le complicanze del diabete • l’osteoporosi • il decadimento mentale e la depressione • alcuni tumori (carcinoma del colon, mammella) • le cadute • la disabilità

  5. In Lombardia … qualche dato sui determinanti

  6. In Lombardia … qualche dato sui determinanti

  7. In Lombardia … qualche dato sui determinanti

  8. Necessità di agire per promuovere stili di vita ed ambienti favorevoli alla salute “Lo stile di vita (…) è determinato dalla interconnessione tra caratteristiche individuali, interazioni sociali e condizioni socioeconomiche e ambientali” (OMS) Il nuovo approccio alla prevenzione Dalla prevenzione della malattia…alla promozione della salute

  9. Il nuovo approccio alla prevenzione LA PROMOZIONE DELLA SALUTE è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. … un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l'ambiente circostante o di farvi fronte. la promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma va al di là degli stili di vita e punta al benessere. la salute è una risorsa per la vita quotidiana, non è l'obiettivo del vivere … la salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche. 1° Conferenza Internazionale sulla promozione della salute17-21 novembre 1986Ottawa, Ontario, Canada STRUMENTI D'AZIONECostruire una politica pubblica per la salute Creare ambienti favorevoli Dare forza all'azione della comunità Sviluppare le abilità personali Riorientare i servizi sanitari

  10. Il nuovo approccio alla Prevenzione Princìpi Responsabilità. Individuale e collettiva Efficacia.Interventi basati su evidenze di efficacia. Revisione sistematica di attività, pratiche e prestazioni di sanità pubblica in base a criteri di appropriatezza e di efficacia sanitaria (EvidenceBasedPrevention/Medicine); Integrazione. Approccio integrato, programmi coordinati e inseriti nelle politiche di promozione della salute Trasversalità. Logica trasversale di risorse e competenze regionali e territoriali, anche, con Enti ed Istituzioni esterni al SSR Sostenibilità.Negli atti di pianificazione generali e sanitari della Regione.

  11. Necessità di agire per promuovere stili di vita ed ambienti favorevoli alla salute • Impegno delle Istituzioni a promuovere e rendere facili le scelte salutari degli individui • Strategie intersettoriali per modificare ambienti di vita e organizzazioni così da renderli favorevoli alla salute • - Programma nazionale “Guadagnare Salute” (DPCM 4 maggio 2007) • - Piano Nazionale Prevenzione 2010 -2012 (Intesa Stato Regioni aprile 2010): attivazione di partnership ed alleanze interisitiuzionali • Piano Regionale Prevenzione 2010 - 2012 (DGR 1175/2010): attivazione del sistema regionale con il coinvolgimento delle Direzioni Generali, degli Enti locali (Comuni, Province), della Scuola, delle Associazioni e del Privato Sociale, quali attori degli interventi per la promozione di stili di vita ed ambienti favorevoli alla salute • Pianiintegratilocalidegliinterventidipromozionedella salute: strumenti di programmazione degli interventi per la promozione di stili di vita sani locale, parte integrante dei Documenti di Programmazione annuali delle ASL

  12. Sostenibilità Direzione Generale Sanità Piano Socio-Sanitario Regionale 2010 – 2014(DCR IX/0088 del 17/11/2010) Programma Regionle di sviluppo della IX legislatura (DCR IX/56 del 28/09/2010) Obiettivo per promuovere la salute: “Il miglioramento della qualità della vita, in una logica di trasversalità di azione collaborando con Enti e Associazioni per implementare iniziative che rendano più semplici e agevoli stili di vita salutari (educazione alimentare, prevenzione e disassuefazione al fumo, promozione dell’attività motoria)” Promozione del benessere Progetti che riguardino la persona e la comunità, con riferimento al benessere complessivo, derivato multifattoriale da patrimonio genetico, ambiente fisico e sociale, comportamenti e stili di vita individuali e collettivi

  13. Sostenibilità Regolediesercizio

  14. Programmazione regionale Piano regionale di prevenzione 2010-2012 Definisce i princìpi, le priorità, gli obiettivi, le azioni e le modalità di verifica dei risultati degli interventi di prevenzione e promozione della salute in Lombardia triennio 2010-2012 (DGR n. 1175/2010) Obiettivi strategici Promuovere stili di vita salutari nella popolazione Modificare l’ambiente di vita e lavoro

  15. Obiettivo di salute e/o di processo perseguito Attivare politiche intersettoriali che facilitino iniziative favorenti la pratica motoria e l’adozione di comportamenti alimentari favorevoli alla salute; Raccordo con Reti Scuola che Promuove Salute,HealthPromoting Hospital, Work health promotion Definizione di linee di indirizzo su buone pratiche, metodi e strumenti che caratterizzano programmi efficaci (Gruppi di cammino, Piedibus, ecc.) Informazione /sensibilizzazione di soggetti istituzionali (DDGG competenti, ANCI), al fine di sostenere la realizzazione locale di itinerari idonei (sicurezza e ambiente) all’attività motoria Attivazione locale di cambiamenti ambientali e organizzativi sostenibili Aumento di opportunità per l’adozione di abitudini alimentari favorevoli alla salute e di comportamenti attivi Diminuzione popolazione sedentaria e obesa Popolazione generale Paragrafo 6.1.e- A 1.1.1 Predisposizione di LG regionali di valutazione integrata delle ricadute sulla salute, a sostegno del supporto partecipativo delle ASL nei processi di programmazione territoriale (PGT, VAS ) Tipi diinterventicheimplicano la definizionediobiettividicambiamento del comportamento e dellecognizionideisingoli o deigruppi, ma anchedeicontestiambientali, organizzativi (città, scuole, luoghidilavoro, luoghidicura,) e relazionali (ambitoeducativo, formativo, terapeutico) cherivestono un ruolodeterminantenelsostenerli e rinforzarli.

  16. Promuovere uno stile di vita attivo… Interventi per modificare l’ambiente POPOLAZIONE urbano in senso favorevole all’attività fisica GENERALE Promozione dell’uso delle scale e P. GENERALE dello spostamento a piedi Promozione del cammino e della bicicletta ANZIANI (gruppi di cammino, pedibus, bimbiinbici, …) BAMBINI P. GENERALE Ginnastica in palestra per anziani e diabetici ANZIANI orientata alla salute DIABETICI

  17. Libertà di movimento. Il trasferimento al lavoro, a scuola o per incombenze della vita quotidiana possono costituire eccellenti opportunità per raggiungere la quantità di AF moderata, raccomandata quotidianamente, per mantenersi in buona salute. Facilitare la scelta di un trasferimento fisicamente attivo richiede la soluzione di molteplici problemi anche di sicurezza.Disegno urbano ed ambiente domestico.L’ambiente urbano e domestico può facilitare/consentire la pratica di l’AF ed una vita attiva. Le polite legate alla mobilità sostenibile e/o alla pianificazione territoriale contribuiscono a promuovere “ambienti” favorevoli alla salute (spazi ricreativi, piste ciclabilile, percorsi sicuri,…) offrono un’opportunità di movimento a tutte le età, oltre che favorire la tutela e la promozione della salute Favorire l’AF nell’ambiente urbano e domestico

  18. Promuovere uno stile di vita attivo… Nel bambino: PEDIBUS Nell’adulto: MOBILITA’ SOSTENIBILE Nell’anziano: GRUPPI DI CAMMINO

  19. Impostazione a due dimensioni Dimensione orizzontale, informativa, quantitativa, diretta a tutti, generale, per diffondere concetti e metodi Snodo critico Attivare nella Comunità capacità ed azioni per la tutela e la promozione della salute Dimensione verticale, di approfondimento, qualitativa, specifica, mirata alla modifica dei comportamenti

  20. Obiettivo di salute e/o di processo perseguito Attivare politiche intersettoriali che facilitino iniziative favorenti la pratica motoria e l’adozione di comportamenti alimentari favorevoli alla salute; Raccordo con Reti Scuola che Promuove Salute,HealthPromoting Hospital, Work health promotion Definizione di linee di indirizzo su buone pratiche, metodi e strumenti che caratterizzano programmi efficaci (Gruppi di cammino, Piedibus, ecc.) Informazione /sensibilizzazione di soggetti istituzionali (DDGG competenti, ANCI), al fine di sostenere la realizzazione locale di itinerari idonei (sicurezza e ambiente) all’attività motoria Attivazione locale di cambiamenti ambientali e organizzativi sostenibili Aumento di opportunità per l’adozione di abitudini alimentari favorevoli alla salute e di comportamenti attivi Diminuzione popolazione sedentaria e obesa Popolazione generale Paragrafo 6.1.e- A 1.1.1 Predisposizione di LG regionali di valutazione integrata delle ricadute sulla salute, a sostegno del supporto partecipativo delle ASL nei processi di programmazione territoriale (PGT, VAS )

  21. PROMUOVERE LA SALUTE CON I NUOVI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA • Ogni decisione urbanistica, agendo su uno o più fattori (ambiente sociale e di Comunità, ambienti di vita e di lavoro, condizioni socio-economiche, culturali ed ambientali, stili di vita individuali, condizioni di accesso ai servizi) contribuisce ad indurre, direttamente o indirettamente, uno stato di benessere o meno della popolazione. • La natura multidisciplinare della pianificazione territoriale può consentire azioni efficaci di promozione della salute, a patto che questo riferimento concettuale venga preso in considerazione nell’elaborazione nuovi Piani urbanistici. • Nella prassi attuale il parere igienico-sanitario dei piani urbanistici (valutazioni sulla compatibilità delle localizzazioni delle varie funzioni urbanistiche e sulla congruità delle norme sanitarie vigenti) si colloca a valle del procedimento, dopo che l’Amministrazione comunale ha già formulato le sue decisioni pianificatorie. • La partecipazione di ASL, Amministratori e Pianificatori fin dalla fase preliminare del processo decisionale per la redazione dei Piani, può dare un contributo decisivo nella realizzazione di concrete azioni di promozione della salute (prom AF, prev Obesità, IS, ID, inquinamento ambientale, mobilità sostenibile) • La metodologia di approccio ai temi della gestione del territorio prevista da Agenda21 e i percorsi di valutazione abbozzati nell’attuale corpo normativo, sono coerenti con tale obiettivo. • La Valutazione Ambientale Strategica, che effettua anche il monitoraggio degli effetti del piano-processo e l’adozione di eventuali necessarie misure correttive, può consentire la promozione di decisioni attente anche allo sviluppo sostenibile.

  22. Promuovere la salute Lavorare affinché le persone possano agire scelte “salutari”, competenti e consapevoli Cogliere le opportunità e le sfide Grazie dell’attenzione

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