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IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. L’art. 12 della legge 104 del 1992 afferma che: “All’individuazione dell’alunno come persona handicappata ed all’acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico funzionale ai fini della

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IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

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Presentation Transcript


  1. IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE L’art. 12 della legge 104 del 1992 afferma che: “All’individuazione dell’alunno come persona handicappata ed all’acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato o personalizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali (ASL) e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato, con la partecipazione (quando c’è) dell’insegnante operatore psico-pedagogico.

  2. IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE “Il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata”.

  3. IL GRUPPO DI LAVORO PER L'HANDICAP G L H L’insieme di persone che agiscono sinergicamente sull’alunno disabile, ciascuna a seconda della propria sfera di azione e di competenza avendo in comune l’obiettivo dell’integrazione dell’alunno dentro e fuori la famiglia, dentro e fuori la scuola. Il GLH acquisisce alcuni importanti elementi facendo un’indagine su alcune variabili, quali:

  4. SCUOLA G L H

  5. CLASSE G L H

  6. GHL G L H

  7. ALUNNO G L H

  8. Il curricolo implicito

  9. Il curricolo esplicito

  10. Il piano educativo personalizzato STRUTTURA DEL PEP

  11. Obiettivi educativi Ci si riferisce generalmente all’area affettivo-relazionale ed al campo delle scelte etiche. Obiettivi a lungo termine che intersecano trasversalmente l’intero curricolo.

  12. Obiettivi didattici generali Sono generici e a lungo termine. Riguardano il recupero, il consolidamento, o il potenziamento di capacità e abilità cognitive “generali” o “trasversali”, in quanto comuni a tutte le discipline. Tutti gli insegnanti portano il proprio contributo al raggiungimento di tali obiettivi

  13. Obiettivi specifici Gli obiettivi specifici traducono in abilità specifiche le linee programmatiche generali. Si terrà conto del profilo emerso dall’analisi della situazione di partenza (recupero prerequisiti e abilità incerte, consolidamento o potenziamento di competenze possedute). Bisogna tener conto del quadro patologico. ESEMPI Insufficienza mentale medio-grave: si privilegia il lavoro su autonomia, area psicomotoria, comunicazione, integrazione Ipoacusia: la programmazione deve investire tutti gli ambiti disciplinari, ponendo in rilievo gli interventi di recupero delle competenze inficiate dalla patologia (competenze morfosintattica e lessicale, orientamento spaziotemporale, etc.). Se gli allievi possono perseguire obiettivi comuni al resto della classe, si deve specificare in quali aree ciò può avvenire e in quali si hanno differenziazioni..

  14. Contenuti Il riferimento è sempre la situazione di partenza. Mai programmare contenuti se non in riferimento al PDF, ma è altrettanto ridurre un programma perché si ritengono troppo difficili talune nozioni. Tenere conto degli interessi dell’alunno.

  15. Scelte metodologiche Bisogna impegnare l’alunno in un’attività che consenta il consolidamento di quanto acquisito. Occorre chiarire le caratteristiche dell’intervento, specificando come verrà strutturato.

  16. Valutazione e verifica Per valutazione s’intende il giudizio sul processo di apprendimento. E’ un elemento fondamentale della programmazione, poiché si valuta l’apprendimento, ma anche l’insegnamento. La valutazione si esplica in rapporto dinamico funzionale con la programmazione Per verifica s’intende un’operazione di controllo efficace per accertare l’apprendimento. La quantificazione obiettiva avviene tramite una misurazione.

  17. IL TEMPO E' NEMICO. NON BISOGNA TRASMETTERE FRETTA NE' ANSIA

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