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La certificazione della sicurezza ICT nella PA

La certificazione della sicurezza ICT nella PA. Franco Guida Fondazione Ugo Bordoni. La sicurezza ICT nella pubblica amministrazione: strategie ed azioni Roma – CNR 17 gennaio 2006. La certificazione della sicurezza ICT nella PA (1). Possibili benefici Può consentire notevoli risparmi

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La certificazione della sicurezza ICT nella PA

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Presentation Transcript


  1. La certificazione della sicurezza ICT nella PA Franco Guida Fondazione Ugo Bordoni La sicurezza ICT nella pubblica amministrazione: strategie ed azioni Roma – CNR 17 gennaio 2006

  2. La certificazione della sicurezza ICT nella PA (1) Possibili benefici • Può consentire notevoli risparmi • agevolando la sostituzione dei costosi e inefficienti trattamenti tradizionali delle informazioni anche quando vi siano rilevanti esigenze di sicurezza • incrementando la fiducia del cittadino nel fruire telematicamente di servizi della PA • Può fornire un contributo importante in tutti i casi in cui sia impossibile o insufficiente il ripristino dopo un incidente informatico e si debba perciò garantire che è stato fatto il possibile per evitarlo e minimizzarne i danni (ad esempio nei casi in cui l’incidente possa compromettere l’incolumità o la salute di persone)

  3. La certificazione della sicurezza ICT nella PA (2) Possibili benefici (2) • Può tutelare chi, all’interno della PA, ha la responsabilità di gestire informazioni che richiedono adeguata protezione Possibili svantaggi • Richiede una spesa aggiuntiva che può risultare non trascurabile se la certificazione non viene eseguita in modo appropriato • Possono essere necessari tempi di certificazione piuttosto lunghi, soprattutto nei casi di utilizzo inappropriato

  4. Sistemi/prodotti ICT Contromisure tecniche Certificabili ISO/IEC 15408 (Common Criteria) La sicurezza ICT in un’Organizzazione Processo di gestione della sicurezza ICT (ISMS) Certificabile BS7799 Informazioni/beni da proteggere Analisi e gestione dei rischi Pluralità di soggetti con diversi compiti e responsabilità Competenza certificabile secondo criteri quali CISSP/SSCP, CISA/CISM, ecc.) Contromisure fisiche Politiche di sicurezza (modello organizzativo, definizione requisiti per le contromisure tecniche e non tecniche, ecc.)

  5. Tipi di certificazione

  6. ACCREDITATORE CERTIFICATORE CERTIFICATO Le entità in gioco Common Criteria/ITSEC NORMA DI RIFERIMENTO FORNITORE/TITOLARE OGG. DA CERTIFICARE FRUITORE DEI SERVIZI FORNITI DALL’OGGETTO CERTIFICATO BS7799 VALUTATORE OGGETTO DA CERTIFICARE

  7. Le certificazioni in Italia regolate da DPCM • Certificazione di prodotto/sistema ICT • Schema Nazionale del 1995 aggiornato nel 2002 (DPCM 11 aprile 2002 – GU n. 131 del 6 giugno 2002) applicabile nel contesto della sicurezza interna e esterna dello Stato • Ente di Certificazione/Accreditamento (EC): ANS/UCSi • Centri di Valutazione (Ce.Va.): 3 privati, 2 pubblici (tra cui ISCOM ex ISCTI) • Schema Nazionale del 2003 (DPCM 30 ottobre 2003 – GU n. 98 del 27 aprile 2004) applicabile in tutti i contesti non coperti dal primo Schema • Organismo di Certificazione/Accreditamento (OCSI): ISCOM ex ISCTI (Ministero Comunicazioni) che si avvale del supporto della FUB • Laboratori di Valutazione (LVS): da accreditare nei prossimi mesi

  8. Principi generali alla base dei Common Criteria (1) • Verifiche di tipo 1 (ad alto livello) • controllano che vi siano tutte le funzioni di sicurezza necessarie, che siano in grado di cooperare efficacemente e che la robustezza dichiarata sia confermabile teoricamente • Verifiche di tipo 2 • controllano, con una severità dipendente dal livello di garanzia, che il sw/hw con cui le funzioni sono realizzate esibisca nelle effettive condizioni di utilizzo il comportamento teorico previsto, sia a fronte di eventi accidentali o sia di veri e propri “attacchi”

  9. Principi generali alla base dei Common Criteria (2) • Verifiche di tipo 1 • Hanno lo scopo di controllare che non vi siano errori già nella fase di impostazione della progettazione delle funzionalità di sicurezza del sistema ICT • Ad esempio: l’assenza di una funzione • Verifiche di tipo 2 • Controllano che non siano stati introdotti errori nella fase di sviluppo e realizzazione delle funzionalità di sicurezza, né nella definizione della loro modalità d’impiego operativo

  10. La strategia dell’OCSI (1) Tutelare l’utilizzatore del sistema certificato: • evidenziando la necessità di eseguire la certificazione dell’intero sistema ICT • sollecitando il mantenimento nel tempo delle certificazioni, senza il quale la certificazione perde ben presto la sua utilità effettiva • convincendo che è consigliabile fermarsi anche il primo livello di certificazione (EAL1) pur di realizzare quanto indicato ai punti 1) e 2); già il livello EAL1, infatti, garantisce la rimozione della causa più frequente degli incidenti informatici (vulnerabilità note sfruttabili)

  11. La strategia dell’OCSI (2) L’approccio differisce notevolmente da quello seguito generalmente in altri paesi. Infatti: • all’estero vengono prevalentemente eseguite certificazioni di prodotti su richiesta dei grossi produttori di SW, che le utilizzano soprattutto a fini pubblicitari • le certificazioni raramente vengono mantenute nel tempo • conseguentemente l’utilizzatore finale risulta scarsamente tutelato

  12. La strategia dell’OCSI (3) Per consentire un’ampia diffusione del servizio di certificazione e la gestione del mantenimento nel tempo dei certificati: • sono stati eliminati tutti i fattori che potrebbero rendere l’accreditamento degli LVS più oneroso del necessario, quali • obbligo di frequenza di corsi di formazione per i valutatori • verifiche di competenza non differenziate per livello e per profilo • possesso, già nella fase di accreditamento, di approfondite conoscenze su numerose piattaforme hw/sw • obbligo di realizzazione di costose infrastrutture quali sale schermate, porte e armadi blindati, sofisticati sistemi di allarme, ecc. • viene incoraggiata l’abilitazione degli Assistenti, il cui costo è molto limitato • è stato ulteriormente consigliato l’utilizzo del primo livello di certificazione, in virtù dei costi e dei tempi di certificazione non eccessivi che lo caratterizzano

  13. Conclusioni • La certificazione della sicurezza ICT costituisce un’opportunità importante per la Pubblica Amministrazione • Qualora venga colta tale opportunità potrà esservi un significativo incremento delle richieste di certificazione • Se ciò avverrà, sarà auspicabile che sviluppo e dimensionamento delle strutture di certificazione riescano a procedere in modo da garantire il soddisfacimento della domanda

  14. Grazie dell’attenzione www.ocsi.gov.it

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