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Andrea Antonio Garganico 197474

Andrea Antonio Garganico 197474 CdLS Ingegneria Informatica (0234) Reti di Calcolatori LS a.a. 2006/2007. Middleware basato sullo scambio di messaggi caratterizzato da: Forte disaccoppiamento tra le entità in gioco. Asincronicità Persistenza

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Andrea Antonio Garganico 197474

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  1. Andrea Antonio Garganico 197474 CdLS Ingegneria Informatica (0234) Reti di Calcolatori LS a.a. 2006/2007

  2. Middleware basato sullo scambio di messaggi caratterizzato da: • Forte disaccoppiamento tra le entità in gioco. • Asincronicità • Persistenza • Supporto naturale alla comunicazione many-to-many • Scalabile Due tipologie di comunicazione: • Publish/Subscribe: • modello many to many • Message queueing: • modello point to pointo point to many

  3. MOM con le funzionalità di • publish/subscribetopic-based . • message queueing. • Servizio di message storing e tipizzazione dei messaggi; • Interfacce e strutture dati a supporto dello scambio di informazioni su file multimediali, come musica e film. • Gestione automatica del salvataggio dei messaggi. • Supporto per la comunicazioe sincrona e asincrona. • Implementazione schema di comunicazione point-to-point e point-to-many per quanto riguarda il message queueing. • Tecnica di replicazione hot stand by . • Invio e ricezione dei messaggi con semantica at-most-once e once-and-only-once.

  4. Sistemi pensati per operare in ambienti eterogenei. • Servizi accessibili a qualsiasi applicazione e qualsiasi sistema operativo. • Piattaforma Java come punto di partenza: concepita tenendo conto di questo aspetto; fornisce strumenti di comunicazione orientati alla trasparenza della locazione. • Package RMI come meccanismo di invocazione remota trasparente alle applicazioni.

  5. Authoring service: fornisce funzionalità di autenticazione al sistema. • Discovery service: si occupa della gestione nomi dei servizi. • Publish-Subscribe subsytem: implementa le funzionalità definite dal modello P/S. • Message Queueing: implementa le funzionalità definite dal modello MQ. • Data Manager: si occupa della gestione dei dati. Fornisce interfacce di accesso trasparenti al sistema di memorizzazione delle informazioni. • I componenti non condividono lo stesso ambiente di esecuzione: • Distribuzione del carico computazionale. • Guasti isolati. • Sottosistemi riusabili e indipendenti. • Facile modifica del sistema.

  6. La tipizzazione è stata introdotta come caratteristica aggiuntiva. • La scelta di utilizzare uno schema predefinito e proprietario, spettaal cliente dei servizi. • L’utilizzo di formati standard, come l’XML, ormai diffusissimo, rende il sistema estendibile sotto questo punto di vista.

  7. Per scrivere un’applicazione client si possono adottare due tecniche: 1) Implemetare iAppInterface creando un client ex-novo. 2) Estendere la classe iApplication sfruttando l’implementazione proprietaria. • Proponendo due metodi alternativi, si dà al programmatore la possibilità di creare un’applicazione in maniera semplice e veloce.

  8. Il package authoring fornisce un insieme di strumenti per l’accesso al sistema. • Gestisce la comunicazione da e verso i clients. • Si occupa degli accessi.

  9. Il Data Manager gestisce la persistenza dei dati. • Fornisce una soluzione basata su hashtable memorizzate localmente e accessibili secondo gli schemi e le interfacce standard del linguaggio java. • E’ possibile implementare un meccanismo di memorizzazione dei dati diverso da quello fornito agendo in maniera localizzata e velocizzando in questo modo il processo di refactoring.

  10. iApplication (sender) ASConnectionManager DataManager Naming.Rebind(name,remObj) remote invocation sendMsg(msg) checkScheme() remote invocation lookupUser(user) data access call back true getMsg(msg) iApplication (receiver)

  11. Altri casi d’uso come la registrazione oppure la pubblicazone di un nuovo messaggio afferente ad un topic seguono uno schema uniforme di comunicazione descritto di seguito. • L’applicazione client crea un nuovo server as-needed.

  12. Cluster di tipo “Attivo-Passivo” con una replicazione di tipo passivo “Hot Stand by”. • Garantisce il servizio anche a fronte di un guasto del server primario in modo del tutto trasparente per le applicazioni client. • “Canale di heartbeating” . • “Stato del server attivo” memorizzato nel server in stand by.

  13. Concentriamo innanzitutto la nostra attenzione sullo stato del server attivo; quali sono le informazioni che lo caratterizzano?

  14. Init DataManager DataManagerThread start: DataManager(master) init start: DataManager(slave) init remote invocation alive() true suspend remote invocation DataManager start: DataManager(master,restore) init

  15. iApplication (sender) ASConnectionManager DataManager Naming.Rebind(name,remObj) remote invocation register( app) forward request remote invocation register(app) update source access time response response Viene privilegiata la consistenza piùttosto che il tempo di risposta.

  16. Lista di utenti per il multicast • Topic da creare o cancellare, ALL effettua la deregistrazione da tutti i topic. • Accesso al sistema. • Invia un messaggio non tipizzato. • Invia messagi tipizzati. • Visualizza i topic presenti sul server. • Pubblica un nuovo messaggio. • Effettua le deregistrazione. • Crea un nuovo topic. • Iscrizione ad un topic.

  17. Tabbed pane per messaggi tipizzati. • Il sistema è stato realizzato con eclipseSDK v.3.2.0. • Per effettuare il testing bisogna importare il progetto e aggiungere le librerie standard contenute in \eclipse\plugins\org.eclipse.swt.win32.win32.x86_3.2.0.v3232m.jar. • La gestione e lo sviluppo degli oggetti remoti è supportata dal plugin rmi scaricabile all’indirizzo http://www.genady.net/. • Una volta configurato l’ambiente non resta che lanciare le configurazioni predefinite iApplication,MasterDataManager, SDataManager, ASConnectionManager e DConnectionManager nell’ordine specificato.

  18. Limiti derivanti dalla scelta di usare RMI come strumento di interconnessione tra Client e Server. L’applicazione Client deve conoscere l’indirizzo fisico del server attivo. • Introduzione di un DNS che permetta l’uso di nomi logici piuttosto che indirizzi fisici. • L’altra limitazione è dovuta al fatto di essere legati alla tecnologia Java; per superarla ed aumentare così l’interoperabilità si potrebbe usare SOAP e portare tutto sul web. • Implementazione di politiche di sicurezza. • Estensione della modalità publish-subscribe in modo che sia possibile effettuare anche sottoscrizioni di tipo content-based.

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