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ALBE DEI CIELI LONTANI

ALBE DEI CIELI LONTANI. ‘I PIANETI – dichiarò al pubblico numeroso- NON SONO AFFATTO RARI’. Fu questa la frase che l’astronomo Marcy, con il collega Buther pronunciò all’incontro invernale dell’: ‘America Astronomical Society’ nel 1996, scioccando tutti i presenti . AS.

alaina
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ALBE DEI CIELI LONTANI

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  1. ALBE DEI CIELI LONTANI ‘I PIANETI – dichiarò al pubblico numeroso- NON SONO AFFATTO RARI’

  2. Fu questa la frase che l’astronomo Marcy, con il collega Buther pronunciò all’incontro invernale dell’: ‘America Astronomical Society’ nel 1996, scioccandotutti i presenti . AS

  3. Quest’affermazione portò ad una conseguente domanda:Come indagare la possibile presenza di forme di vita, anche molto primitiva, su pianeti cosi lontani? • L’unico modo per procedere sembrava la ricerca di molecole molto reattive, come l’ossigeno, che sparirebbe se qualche tipo di organismo metabolizzante non ne reintegrasse le riserve.

  4. Ci fu un afflusso di cervelli. • La necessità di osservare l’atmosfera portò al lancio di telescopi spaziali, sempre più numerosi, e sempre più costosi. Tutto ciò culminò con il lancio di un telescopio orbitante, il TERRESTRIAL PLANET FINDER.

  5. I pianeti non venivano osservati direttamente, ci sono due metodi per individuarli: METODO CLASSICO METODO DELLA VELOCITA RADIALE Tecnica della velocità radiale: attraverso un telescopio si osserva il transito di esopianeti. Metodo definito da Knutson ‘una scorciatoia veramente assurda’. • Tecnica ‘classica’ che veniva usata soprattutto all’inizio, consiste nell’evidenziare l’influsso gravitazionale che un pianeta esercita sulla sua stella.

  6. Con il secondo metodo era possibile studiare l’atmosfera dei pianeti. Questo non era però l’unico metodo, fu scoperto anche il: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/07/Eclipsing_binary_star_animation_2.gif Metodo dell’eclissi secondaria http://it.wikipedia.org/wiki/Occultazione

  7. Le differenze tra i pianeti sono enormi, alcuni vengono chiamati ‘seconda terra’in quanto simili per dimensioni alla terra, e per la presenza di una stella simile al sole, anche se ovviamente le atmosfere sono diverse. Arrivare in tempi brevi a trovare forme di vita nell’universo è improbabile. Al giorno d’oggi stiamo scrutando l’universo per cercarne dei segni, e ciò non era neanche nei più remoti pensieri degli astronomi del 90.

  8. FEDERICO LATTANZI 5C

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