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VIII Convegno Nazionale Self-Help/Auto-Aiuto/Auto-Mutuo-Aiuto

VIII Convegno Nazionale Self-Help/Auto-Aiuto/Auto-Mutuo-Aiuto “Il Diritto di stare bene – Il Dovere di aiutare. Ancona, 28-29-30 Settembre 2012 Mole Vanvitelliana. I Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto nelle Marche: “Dalla Crisi di Sistema alla riscoperta della Solidarietà ” Dott. Adelmo Tancredi

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VIII Convegno Nazionale Self-Help/Auto-Aiuto/Auto-Mutuo-Aiuto

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Presentation Transcript


  1. VIII Convegno Nazionale Self-Help/Auto-Aiuto/Auto-Mutuo-Aiuto “Il Diritto di stare bene – Il Dovere di aiutare Ancona, 28-29-30 Settembre 2012 Mole Vanvitelliana I Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto nelle Marche: “Dalla Crisi di Sistema alla riscoperta della Solidarietà” Dott. Adelmo Tancredi Coordinamento Regionale Marche Gruppi AMA

  2. I Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto nelle Marche nascono intorno agli anni 80’, con una rapida crescita verso la fine degli anni Novanta, favoriti anche dai Servizi I Gruppi di Auto-Mutuo-AiutoNelle Marche

  3. La crescita dei Gruppi A.M.A. nelle Marche

  4. Tipologia dei Gruppi

  5. Crisi del Post-Moderno • La crescita dei gruppi AMA avviene parallelamente alla crisi della società post-moderna: implosione delle relazioni, crisi della “tecnologia del’umano”, limiti della varie forme di “cura” psicologica, psichiatrica, psicoterapica • La filosofia dell’auto-mutuo-aiuto determina la rivalutazione delle relazioni umane, del sapere esperienziale, del valore del contesto e del “fare assieme”

  6. Relazione di Aiuto • Ricerca di nuovi significati nella relazione di aiuto, ambiguamente compresa tra aiuto e manipolazione dell’Altro • Ridare un senso all’esperienza umana, in tutte le sue forme, attraverso la riscoperta della narrazione e della testimonianza di vita “Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo” (Tolstoy)

  7. Crisi del Sistema di Welfare • Il vecchio sistema di Welfare, progettato negli anni 70’, è entrato in crisi, senza poter ritrovare ancora un definitivo modello organizzativo • Le risorse economiche, continuamente ridotte rispetto ai bisogni crescenti, vengono destinate a progetti di cui non sempre viene valutato l’impatto e la reale efficacia (F.Folgheraiter: Saggi di Welfare, Trento, Erickson, 2009)

  8. La “Care” unita alla “Cura” • Riconoscimento del valore delle relazioni umane nei percorsi di cura • Valorizzazione e crescita delle capacità terapeutiche di base insite in ognuno, della capacità naturale di prendersi cura di un’altra persona • Le relazioni umane e il sostegno tra le persone riescono a trasformare la sofferenza in energia vitale positiva (F. Folgheraiter, 2009; Levinas, 1998)

  9. Nuovi Bisogni di Crescita • “I gruppi rappresentano palestre attrezzate di parole e sentimento per le relazioni autentiche, una palestra in cui le persone imparano la difficile arte del cambiamento personale (auto-aiuto) e allo stesso tempo l’altrettanto pregiata arte della terapia (mutuo-aiuto)” (F.Folgheraiter: Saggi di Welfare, Trento, Erickson, 2009)

  10. Self-Help e Sistemi Formali di Cura • Spesso i gruppi di Self-Help sono nati in contrapposizione ai sistemi formali di cura • Nel caso delle Marche, essi sono nati in continuità e rappresentano un valore aggiunto dei servizi stessi

  11. Il modello delle Marche:Le piccole realtà locali La cultura della condivisione e della mutualità si lega ad aspetti storici e culturali che finora hanno permesso la sopravvivenza del modello sociale e ambientale tipico delle Marche

  12. Protezione e Comunità La sfida da affrontare è rappresentata dalla necessità di tutelare le nuove forme di fragilità, rispettando le esigenze dei cittadini e delle piccole comunità E necessario elaborare un sistema integrato di servizi basato sulla condivisione e sul coinvolgimento, ripensando radicalmente il concetto e il modello di Welfare

  13. Beni Relazionali e Comunità La reciprocità, dunque, è il dono più il movimento che lega l’uno con l’altro Comunità e legame rappresentano “beni relazionali” da trasferire alle giovani generazioni, anche attraverso l’esperienza dell’auto-mutuo-aiuto.

  14. Dal “Welfare State” alla “Welfare Community” Abbiamo assistito negli ultimi anni ad una progressiva revisione del sistema di assistenza a cui hanno contribuito in particolare la legge-quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Le leggi che hanno progressivamente ordinato e regolarizzato il terzo settore hanno ridisegnato complessivamente in modo innovativo il sistema di welfare L’effetto di queste leggi è di aver posto al centro del sistema dei servizi la comunità locale e le persone e di aver sancito il passaggio dal “welfare state” alla “welfare community”

  15. Self-Help e Sistemi di Cura I gruppi di auto aiuto sono sempre più riconosciuti come una metodologia che integra ed estende l’attuale sistema di cura sanitaria e della salute mentale (Borkman, 1990; Katz, 1981) Secondo una stima di Lieberman e Snowden (1993) negli Stati Uniti circa 25 milioni di persone usufruiscono o hanno usufruito di un gruppo di auto aiuto "Although the world is full of suffering...it is also full of overcoming it“ (Helen Keller)

  16. In Germania secondo Matzat (2001-2002), l’attività dei gruppi coinvolge circa 3-4 milioni di persone ed è sostenuta con un finanziamento pubblico di circa 36 milioni di euro (http://www.nakos.de) “…There are approximately 280 self help clearing houses and a large number of topic-specific self help organizations (as to diabetes, rheumatic diseases, cancer etc.) in Germany ...It is estimated that approximately 3 million individuals are engaged in 70,000 to 100,000 self help groups, covering virtually every topic relating to medical, psychological, and social issues…” (M. Bobzien, comunicazionepersonale, Hamburg, 2006)

  17. Prospettive per un Nuovo Welfare • Creare un nuovo Welfare che valorizzi le relazioni umane, la cura della persona, l’atteggiamento protettivo della comunità verso il singolo • Riscoperta del valore della persona e dei legami che lo legano agli altri (F. Folgheraiter, 2009; Levinas, 1998)

  18. Origini A.M.A. «Nella pratica del mutuo-aiuto noi possiamo scorgere la concreta e sicura origine delle nostre concezioni etiche. Noi possiamo affermare che nel progresso etico dell’uomo il sostegno mutuale - non la reciproca lotta - abbia avuto un ruolo essenziale» (P. Kropotkin:MutualAid: A Factor in Evolution, 1902)

  19. COS’È L’AUTO-MUTUO-AIUTO L’OMS definisce l’Auto-Aiuto o “Self- help” come “ tutte le azioni promosse da non professionisti per promuovere, mantenere o recuperare la salute, intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale in una comunità” (The Ottawa Charter for Health Promotion First International Conference on Health Promotion, Ottawa, 21 November 1986)

  20. Definizione di Auto-Mutuo-Aiuto “…I gruppi di self-help sono strutture di piccolo gruppo, a base volontaria, finalizzatial mutuo aiuto ed al raggiungimento di particolari scopi. Essi sono di solito costituiti da pari che si uniscono per assicurarsi reciproca assistenza nel soddisfare bisogni comuni, per superare un comune handicap o un problema di vita o per impegnarsi a produrre desiderati cambiamenti personali o sociali. (Katz e Bender; F. Folgheraiter)

  21. Gruppi di Pari Individui alla pari Bisogni comuni Obiettivi specifici. Empowerment

  22. Risposta al disagio Le persone si riuniscono per comprendere e comprendersi, trovano nella mutualità forti motivazioni in grado di proiettare le proprie condizioni di disagio verso orizzonti di crescita

  23. Responsabilità e Protagonismo L’A.M.A. è, pertanto, considerato oggi a livello mondiale come uno degli strumenti di maggiore interesse per ridare ai cittadini responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza socio-sanitaria, per migliorare il benessere della comunità

  24. I soggetti nei Gruppi Senso di appartenenza Orientamento ai problemi e alle esperienze Parità Obiettivi comuni e una storia comune; Azionedi gruppo; Leadership condivisa; Comunicazione orizzontale; Coinvolgimento

  25. Perché un gruppo A.M.A. Aiutando gli altri si aiuta anche se stessi; Chi ha la possibilità di vedere il proprio problema a distanza, fuori di sé, lo ritiene più facile da gestire; Chi aiuta gli altri, mentre lo fa, sperimenta un sentimento di utilità e riceve riconoscimento; Nel gruppo, la persona da problema si trasforma in risorsa;

  26. Ascolto, fiducia, rispetto Ogni persona presentecercadiascoltare chi parla. Se un partecipante non puòrecarsiall’incontrosolitamentetelefona ad unaltropartecipante e lo segnala. Fiducia e rispettosonoaltri due valoriessenziali del gruppodi auto-mutuo-aiuto.

  27. DINAMICHE ESSENZIALI «Il gruppo, sebbeneabbiavalenzeterapeutiche, non è un gruppoditerapia ma è, piuttosto, basatosull’ assuntoche la maggior parte dellepersoneha la capacitàdilottarecontro le propriedifficoltàdisponendodisufficientiinformazioni, appropriatimodellidiruolo, sostegno e incoraggiamentononchéqualcheaiuto perimparare a utilizzare al megliotuttequesterisorse». (Silverman, 1989)

  28. Esperienza personale • Ognuno porta liberamente la propria storia cui gli altri possono prendere parte, ascoltando e comunicando. • Attraverso il confronto delle esperienze vissute le persone stabiliscono dei legami personali e creano un “luogo” dove affrontare le proprie difficoltà. • E’ importante che nel gruppo ognuno trovi il tempo e lo spazio per esprimersi

  29. Racconto di Sè • Il dialogo con gli altri favorisce il racconto di sé e la nascita di un “nucleo narrabile” • L’ascolto e il confronto aiutano a ritrovare un senso al proprio dolore e a renderlo quindi più sopportabile.

  30. “Il Cammino della Vita”(H. Bosch, 1502) • “ La persona isolata, infatti, immersa nel proprio dolore, rischia di perdersi nella solitudine, di smarrirsi in un mondo desertificato, senza senso e non potrà giovarsi di quelle potenzialità implicite nell’essere insieme ” (M. Tognetti Bordogna, 2007) «Il mondo è come un carro di fieno, ciascuno ne arraffa quel che può» (H. Bosch, 1502)

  31. Creare Legami “… Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana, come una musica …” “A. De Saint-Exupery:Il piccolo Principe- Tascabili Bompiani"

  32. “…Chi sei…?” • “ Sono qui , disse la voce, sotto al melo … Chi sei? domandò il piccolo principe “ “A. De Saint-Exupery:Il piccolo Principe- Tascabili Bompiani"

  33. “…Cerco degli amici…”(S. Exupery) “ … Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno amici …” “A. De Saint-Exupery:Il piccolo Principe- Tascabili Bompiani"

  34. …dalla estraneità alla prossimità… • I gruppi di mutuo aiuto rappresentano un luogo affettivo dove è possibile sperimentare la creazione di legami. • Almeno nella prima fase è utile la presenza di un operatore che faciliti la nascita di un clima di familiarità

  35. Co-Esistenza • L’esperienza relazionale nei gruppi di mutuo-aiuto rende le persone capaci di compiere gesti di cura • L’empatia, la comprensione, il prendersi cura rappresentano un’apertura all’autentica co-esistenza

  36. Empatia • L’empatia è il luogo interiore dell’accoglimento, la vicinanza che non teme il contatto, la condizione emozionale che rende possibile, per chi è disposto a viverla, il superamento della distanza scavata dal dolore

  37. Empowerment • La pratica del self-help come pratica relazionale conduce le persone a trovare dentro di sé le risorse per migliorare la propria condizione esistenziale e favorisce l’empowerment, il recupero di potere che restituisce dignità al soggetto “Aiutando gli altri si aiuta anche se stessi”http://www.automutuoaiuto.it

  38. L’esperienza del dono…“… non tutto per fortuna è ancora classificato in termini di acquisto e di vendita … Non c’è solo una morale mercantile …” (Marcel Mauss) • “…Il dono è un modo per eccellenza per costituire rapporti sociali. In esso la dimensione della libertà e quella dell’obbligo sono inestricabilmente connesse, come lo sono interesse e disinteresse… • … Lo scambio di mercato è scambio di equivalenti. Nella reciprocità invece c’è una donazione gratuita che mette il ricevente in condizione di reciprocare, non necessariamente a me… (J. Godbout, 2002)

  39. Gruppi A.M.A. in Italia(1999 – 2006) (Fonte: I Gruppi di Auto aiuto in Italia – Indagine conoscitiva – CESVOT, Firenze, giugno 2006)

  40. I Gruppi di Auto-Mutuo-AiutoNelle varie Regioni d’Italia (Fonte: I Gruppi di Auto aiuto in Italia – Indagine conoscitiva – CESVOT, Firenze, giugno 2006)

  41. Tipologia dei Gruppi di Auto Aiuto in Italia (2006)

  42. Prospettive - Campi di Attivazione dei gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto: • Salute Mentale • Anziani • Dipendenze • Malattie Croniche • Disabilità ed Handicap • Sistema socio-educativo • Formazione • Ricerca • .....

  43. Lucia, 38 anni “…L’esperienza del gruppo è stata molto positiva, in quanto ho avuto l’occasione di confrontarmi con altre persone che hanno le mie stesse difficoltà. All’inizio della mia “malattia”, la cosa più brutta era la sensazione di essere l’unica ad avere certi problemi, e questo mi portava a credere di essere “anormale”, a cercare di nascondere non solo il mio stato d’animo, ma anche me stessa, e quindi mi isolavo da tutto ciò che mi circondava, compresa la mia famiglia. Seguo una terapia farmacologica – sotto controllo medico- e una psicoterapia individuale e tuttavia, senza nulla togliere ai suddetti “trattamenti”, sono convinta che il maggior aiuto me lo abbia dato proprio il gruppo. Colgo l’occasione per ringraziare i dottori della loro disponibilità e le istituzioni per aver consentito questo cammino…”

  44. “…parlarne insieme ci rende persone…” (Karl Jaspers)

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