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BISOGNI DI SALUTE FONTI INFORMATIVE Prof. Roberta Siliquini

BISOGNI DI SALUTE FONTI INFORMATIVE Prof. Roberta Siliquini. AREA DEL MA L CONTENTO. BISOGNO. DOMANDA. ESPRESSA. !. AREA DI SOTTOUTILIZZO. OFFERTA. AREA DELLO SPRECO. SERVIZI. AREA DEL MA L CONTENTO. BISOGNO. DOMANDA. ESPRESSA. !. AREA DI SOTTOUTILIZZO. OFFERTA.

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BISOGNI DI SALUTE FONTI INFORMATIVE Prof. Roberta Siliquini

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Presentation Transcript


  1. BISOGNI DI SALUTE FONTI INFORMATIVE Prof. Roberta Siliquini

  2. AREA DEL MAL CONTENTO BISOGNO DOMANDA ESPRESSA ! AREA DI SOTTOUTILIZZO OFFERTA AREA DELLO SPRECO SERVIZI

  3. AREA DEL MAL CONTENTO BISOGNO DOMANDA ESPRESSA ! AREA DI SOTTOUTILIZZO OFFERTA AREA DELLO SPRECO SERVIZI Dove collochereste i seguenti casi? 1) Le donne extracomunitarie non accedono ai servizi per la sorveglianza delle gravidanze messi a loro disposizione 2) Il ripetersi di incidenti stradali all’uscita di una scuola produce la protesta dei genitori per l’assenza di misure di prevenzione

  4. Bisogno • LATENTI: non percepiti come bisogni dall’individuo o dalla comunità nel suo insieme o talora dagli operatori della salute • PERCEPITI: consapevolezza, nell’individuo o nella comunità della presenza di un bisogno • ESPRESSI: il bisogno si traduce in domanda alle strutture deputate a risolverlo. La DOMANDA PUO’ ESSERE POTENZIALE, cioè LETTA dagli OPERATORI, ma NON ANCORA ESPRESSA dalla COMUNITA’

  5. COLORO CUI NON PIACE PRENDERE DECISIONI NON DOVREBBERO DIVENTARE PROFESSIONISTI DI SANITA’ PUBBLICA D. Pencheon Oxford Handbook public Health Practice, 2003 Oxford University Press

  6. PROBLEMA Scarto tra atteso osservato SPIEGABILE CON IL CONTRIBUTO DI…. Causa A Causa B Causa C Cause non note AGGREDIBILI CON SOLUZIONI PERTINENTI Tecnologie da rinnovare Modificazioni organizzative Ricerca Formazione FATTIBILIRISPETTOA RISORSE E VINCOLI

  7. Antipatia prof 5% Non ho studiato 50% 1. studio 1. fiori 100% 50% 70% 0% Non ho capito 10% • Compagni • Prof • CEPU 21 30 Scarto=9 L’esame non coerente 5% altro 30% • 80% • 100% • 100% • 30% • 50% • 0% 0% (5%) 0% (5%) 0% (30%) 70% (50%) 80% (10%) 35% + 8% + 0 + 0 + 0 = 43% dello scarto= 3,87. OBIETTIVO= 24,87

  8. STANDARD OPERATIVO GOLD (benchmarking) ……………… confronti temporali …………….. confronti geografici ……………… norme/ leggi

  9. EFFICACIA TEORICA: Capacità di un intervento di raggiungere gli obbiettivi in condizioni sperimentali e controllate EFFICACIA PRATICA: Capacità di un intervento di raggruppare gli obbiettivi in condizioni sperimentali e controllate

  10. Errata Prescrizione 15% 100% 100% 100% 100% 70% 50% Errata gestione 15% 20% 10% Scarto=10 Sistemi a Circuito aperto 70% Formazione infermieristica Formazione medica Sistemi circuito chiuso 70% (15%) 50% (15%) 100% (70%) + + 70% + 7,5% + 10,5% = 88% dello scarto= 8,8 = OBIETTIVO 24,87

  11. BISOGNO DI SALUTE: • scarto tra osservato e atteso che sottintende un obiettivo, una mancanza misurabile dall’obiettivo ed un mezzo per raggiungere l’obiettivo stesso • misurazione dello scarto • valutazione di efficacia tecnologie • valutazione di risorse e limiti

  12. ELEMENTI COSTITUTIVI DELL’ANALISI DEI PROBLEMI DI SALUTE Eventi che si inscrivono nella storia naturale Oggetti… la cui espressione varia nel tempo, nello spazio geografico, sociale… Fonti, indicatori, metodi che si misurano… risolvibili… Prove di efficacia attraverso un processo di intervento Progettazione

  13. SCELTA DI PRIORITA’ • DA DECISIONE ARBITRARIA… • DA GIUDIZI IMPLICITI… …A PROCEDURAFORMALE …A STRUTTURAZIONE DEL GIUDIZIO

  14. Incidenza prevalenza -FREQUENZA morbosità mortalità disabilità -GRAVITA’ -RISOLVIBILITA’ efficacia tecnologia risorse problema soluzioni -TRASVERSALITA’ -COSTI in cash sociali -ALLARME SOCIALE CRITERI DI PRIORITA’ DI UN PROBLEMA DI SALUTE

  15. METODI DI ORDINAMENTO • METODO DI HANLON • GRIGLIA DI ANALISI DICOTOMICA

  16. METODO DI HANLON Dimensione del problema Gravità Efficacia Fattibilità Da 0 a 10 Da 0 a 10 Da 0.5 a 1.5 Da 0 a 5 B) (A + * C * D

  17. GRIGLIA DI ANALISI DICOTOMICA ASSOCIAZIONE CON F.d.R. EFFICACIA FATTIBILITA’ SCORE P IMPORTANZA + - + - + - + - + - + - + - + - 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 + - + - + - + - + - + - + - P

  18. Mortalità in Liguria

  19. DATI sequenza dei momenticoinvolti nella trasformazione delle osservazioni in azioni INFORMAZIONI

  20. VALIDITA’= i dati riguardano quello che voglio studiare? BIAS DI SELEZIONE =i dati sono rappresentativi della popolazione in studio? BIAS DI CLASSIFICAZIONE = esiste un effetto non casuale nella classificazione dei dati? SIGNIFICATIVITA’ STATISTICA = è ragionevole ritenere che le differenze si siano verificate non per caso?

  21. QUALI TIPI DI FONTI DI DATI?

  22. Principali Fonti disponibili Principali fonti disponibili per la raccolta dei dati statistico-epidemiologici in Italia

  23. DEMOGRAFIA = caratteristiche di base della popolazione • CARATTERISTICHE LEGATE A SALUTE E FATTORI DI RISCHIO = • livello di deprivazione • condizioni di vita • impiego • domicilio • misurazioni fisiologiche • 3. BISOGNI DI SALUTE = • frequenze dei diversi interventi • indicazioni per un certo intervento

  24. 4. MORTALITA’ = decessi e cause di morte persona luogo tempo 5. MORBOSITA’ = esperienza di malattia incidenza prevalenza 6. USO DEI SERVIZI SANITARI = diagnosi, interventi, procedure chi eroga la prestazione dove si eroga la prestazione 7. DATI ECONOMICI = costi interventi distribuzione attività

  25. RACCOLTA, RAGGRUPPAMENTO, DIFFUSIONE • DI ROUTINE (CORRENTI) • disponibili ad intervalli di tempo regolari • mirate a rendere possibile una valutazione di trend • codificate secondo standard nazionali e internazionali B. AD HOC • mirati ad uno studio specifico limitato • nel tempo • codificati a seconda delle intenzioni di • coloro che svolgono l’indagine

  26. CLASSIFICAZIONE INTRINSECA DEI DATI • PIU’ HARD • precisi o intesi come precisi • spesso numerici o codificati secondo un protocollo specifico • riproducibili • PIU’ SOFT • qualitativi,mirati a catturare le • sottigliezze dell’esperienza umana • spesso raccolti in forma narrativa • con un certo grado di soggettività

  27. COSA USO? Check list Definizioni chiare e appropriate? Popolazioni target? Metodi di raccolta dati corretti? Dati completi accurati rilevanti e tempestivi? Significatività statistica? Potrebbe essere sufficiente una fonte di dati più semplice e può esistere? BILANCIARE IL BISOGNO IDEALE CON QUELLO CHE E’ REALMENTE FATTIBILE Abramson JH (1994) Making sense of data (2nd edition). Oxford University Press, New York

  28. VALUTARE I TREND SANITARI NEL BREVE PERIODO: LA SORVEGLIANZA Raccolta, aggregazione e analisi continua e sistematica dei dati e pronta diffusione dei risultati a coloro che devono conoscere tali informazioni per poter intraprendere un data azione

  29. 1986:definizione di “sorveglianza epidemiologica” dei Centers for Diseases Control “La sorveglianza epidemiologica è la raccolta sistematica (continued) e progressiva (ongoing), l’analisi e l’interpretazione di dati sulla salute essenziali alla pianificazione, al miglioramento, alla valutazione di attività in Sanità Pubblica, strettamente integrati con una periodica diffusione a quanti ne hanno necessità. L’obbiettivo finale è l’uso di questi dati per la prevenzione e il controllo.Un sistema di sorveglianza comporta una capacità funzionale di raccogliere, analizzare e diffondere i dati necessari ai programmi di salute pubblica.” …….una sorveglianza “una tantum” o lo studio epidemiologico occasionale non sono “sorveglianza”

  30. SISTEMA INFORMATIVO Insieme dei metodi, delle procedure e degli strumenti necessari per gestire l’informazione Gestire l’informazione: raccolta, classificazione, associazione, conservazione dell’informazione

  31. OBIETTIVI DELLA SORVEGLIANZA: • Fornire segnali tempestivi di eventuali cambiamenti di incidenza • Individuare tempestivamente le epidemie • Valutare efficacia interventi • Identificare gruppi a rischio

  32. SISTEMA INFORMATIVO processo input output INPUT: DATI (provenienti da varie fonti) PROCESSO: GESTIONE DATI IN ARRIVO REGISTRAZIONE DATI TRASMISSIONE DIFFUSIONE DATI ANALISI DATI OUTPUT: INDICATORI DI SALUTE RELAZIONI-PUBBLICAZIONI AZIONI-PROVVEDIMENTI

  33. MOMENTI DELLA SORVEGLIANZA • Raccolta dati (es. patologie infettive) • - notifica obbligatoria • - risultati di laboratorio • - unità sentinella • - mortalità • - dati sulla somministrazione di cure (vaccinazioni) • B. Aggregazione dei dati • C. Analisi dei dati • D. Diffusione

  34. CARATTERISTICHE DELLA SORVEGLIANZA - semplicità - rapidità - natura standardizzata - natura continua - feedback

  35. TIPI DI SORVEGLIANZA • passiva: aspetto i dati • attiva: verifico che chi raccoglie sia efficace • negativa: chi aggrega i dati obbliga • chi raccoglie a segnalare • anche l’assenza di casi

  36. MONDO REALE collezionare, codificare DATI processare, interpretare, presentare INFORMAZIONI mondo politico, commitment AZIONI

  37. LIMITI DEI SISTEMI DI SORVEGLIANZA C ompletezza A ccuratezza R ilevanza/rappresentatività T empestività

  38. LIMITI • 1. Completezza • -tolleranza ma uniformità • 2. Accuratezza • - errori di diagnosi o complicazioni • 3. Rappresentatività • - quanto esprime il quadro reale? es. ricoveri • 4. Tempestività • - natura della patologia (SARS, malaria)

  39. I REGISTRI DI PATOLOGIA Si possono basare su casi definiti secondo i seguenti parametri: - stato di malattia ( diagnosi di…..) - stato dei fattori di rischio ( esposizioni o fattori genetici) - interventi o trattamenti (trapianti)

  40. PER QUALI PATOLOGIE? - lo stato tende a variare poco nel tempo - affidabilità della diagnosi - bisogno di assistenza - incertezze epidemiologiche (mucca pazza)

  41. CON QUALI SISTEMI? • identificare con precisione i casi • garantire la confrontabilità dei criteri di inclusione • rendere minime le possibilità di una copertura • inadeguata • garantire che non si inseriscano più volte gli stessi • casi • mantenere sempre aggiornato il registro • (morti, guarigioni, persi al follow up) • ANONIMATO? Bias di selezione

  42. UN ESEMPIO-REGISTRO TUMORI INGLESE REGISTRI LOCALI EUROPEAN NETWORK OF CANCER REGISTRIES INTERNATIONAL ASSOCIATION OF CANCER REGISTRIES

  43. Cosa è riportato sul registro? - PAZIENTE (nome, indirizzo,data di nascita, sesso, medico curante) - NEOPLASIA (sito, tipo istologico, stadio alla diagnosi) - DATA DIAGNOSI - TRATTAMENTO DURANTE I PRIMI 6 MESI - CAUSA DEL DECESSO

  44. Come si utilizzano i dati? - INCIDENZA PATOLOGIA e relativi trend - SOPRAVVIVENZA - SELEZIONARE PAZIENTI per studi ad hoc

  45. NOTIFICHE MALATTIE INFETTIVE CLASSE I malattie per le quali si richiede segnalazione immediata colera botulismo febbre gialla difterite febbri emorragiche virali rabbia febbre ricorrente epidemica tetano peste trichinosi poliomielite influenza con isol. virale tipo esantematico Medico --- USL (entro 12 ore) USL--- Regione OMS Ministero ISS

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