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RETE ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI

RETE ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI. “ La Rete delle Associazioni dei Professionisti” Intervento di Alfonso Miceli Vicepresidente ACTA Convegno Rete Associazioni – Provincia di Milano Milano, 20 novembre 2008. 5 settembre 2008 Nasce la Rete della Associazioni Professionali

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Presentation Transcript


  1. RETE ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI “La Rete delle Associazioni dei Professionisti”Intervento di Alfonso MiceliVicepresidente ACTAConvegno Rete Associazioni – Provincia di MilanoMilano, 20 novembre 2008

  2. 5 settembre 2008 Nasce la Rete della Associazioni Professionali su iniziativa ACTA e grazie all’accordo riscontrato con le altre Associazioni nel corso degli incontri e dei contatti preliminari Riteniamo siano poste oggi le condizioni per ottenere il riconoscimento come parte sociale a livello locale e nazionale

  3. I Principi e il metodo Confronto libero con tutte le istituzioni politiche, senza preclusioni ideologiche Inclusività di associazioni, esperti, soggetti interessati a collaborare Pragmatismo elaborare proposte immediatamente attuabili a partire da problemi concreti I temi “caldi” - urgenza di dare rappresentanza ai professionisti autonomi sui temi fiscali e previdenziali - valorizzare il lavoro professionale - costruzione di un’identità professionale - poter influire sugli indirizzi delle politiche di sostegno al lavoro

  4. Le Associazioni che hanno aderito alla Rete: ACTA- Associazione Consulenti del Terziario Avanzato AGENS - Associazione degli Agenti di Sviluppo Locale AISL- Associazione Italiana di Studio del Lavoro AITI - Associazione Italiana Traduttori e Interpreti ANA– Associazione Nazionale Archeologi APCO - Associazione Professionale Italiana dei Consulenti di Direzione ed Organizzazione ASSOINTERPRETI–Associazione Nazionale Interpreti di Conferenza Professionisti ATEMA - Associazione per il Temporary Management I-NETWORK - Rete Indipendenti della Comunicazione LO40 - Associazione Lavoro Over 40 Manager Associati - Associazione di manager professionisti ManagerItalia Milano PIU’ - Professioni Intellettuali Unite UnBreakFast - Libera associazione di professionisti in cerca di nuova occupazione

  5. La composizione della RETE rovescia gli stereotipi sul lavoro autonomo professionale Professioni che esistono “da sempre” - traduttori, interpreti, archeologi (vs. lavoro autonomo professionale come condizione transitoria) Associazioni che valorizzano l’attività professionale in generale senza opporre lavoro dipendente a lavoro autonomo Associazioni che raccolgono figure con alte competenze over 40 in fase di transizione e reinserimento lavorativo (vs. LAP come fase di inserimento in vista della stabilizzazione con il posto “fisso”)

  6. Le azioni a livello locale il Tavolo con la Provincia di Milano Risultati: Analisi dei bisogni dei lavoratori professionisti autonomi, finora assenti dalle politiche di sostegno e incentivazione al lavoro Costituzione di un catalogo dei servizi già attivati dalle associazioni dei professionisti Impegno ad accogliere la figura del professionista autonomo nei futuri Bandi di finanziamento Impegno a individuare uno spazio pubblico di lavoro per i professionisti che operano nel terziario avanzato Ma solo attraverso il nostro riconoscimento come parte sociale queste misure potranno trovare attuazione in misura veramente significativa Partecipazione ai tavoli di ripartizione delle risorse

  7. Le azioni a livello locale Col riconoscimento la RETE vuole affermare a livello di sistema i principi di: Equità: le associazioni si impegnano a rappresentare tutti i lavoratori professionisti potenzialmente interessati, non solo i propri iscritti o associati Giustizia: avanzare proposte, iniziative e progetti compatibili con l’assetto complessivo del sistema del Welfare, attuale e auspicabile Esempio: la proposta di un voucher che copra al 50% l’investimento in formazione del professionista autonomo

  8. Le azioni a livello locale Inserimento nell’ordine del giorno del consiglio Regionale della Lombardia del 18 novembre 2008 di due punti che riguardano i lavoratori della conoscenza Grazie ai contatti avviati e al lavoro svolto con Marcello Saponaro, Consigliere dei Verdi in Regione Lombardia • interventi di FINANZIAMENTO per il consolidamento e la sopravvivenza di quegli auto imprenditori che lavorano nell'ambito della conoscenza • coinvolgimento delle nuove categorie e delle loro rappresentanze nella "consulta delle professioni“, al fine di rimodulare gli interventi pubblici per il settore.

  9. Le azioni a livello nazionale Le associazioni della RETE condividono le proposte su fisco e previdenza portate avanti da ACTA e hanno manifestato l’intenzione di portare avanti azioni coordinate sui problemi più urgenti (es. ulteriore aumento dei contributi INPS al 26%)

  10. Il Convegno: rapporto PA – professionisti autonomi La PA è a un tempo ente pubblico con potere normativo e acquirente di prestazioni professionali I suoi comportamenti diventano un riferimento per tutto il mercato Proposta: stabilire degli accordi sui minimi tariffari per valorizzare le competenze

  11. Il Convegno: rapporto PA – professionisti autonomi La PA è sollecitata a introdurre a tutti i livelli un sistema di valutazione delle prestazioni I professionisti autonomi sono abituati a misurarsi con la valutazione del committente, anzi, a farne l’unica forma di difesa e garanzia di continuità Proposta: evitare di scaricare sul consulente le inefficienze organizzative interne e le incertezze legislative – valorizzare la figura del professionista autonomo

  12. Il Convegno: rapporto PA – professionisti autonomi La PA è titolare di deleghe sulle Politiche Attive del Lavoro Il lavoro professionale autonomo è una via di uscita possibile dalla precarietà (da co.co.co., co.co.pro.) Proposta: restituire “pari opportunità” al lavoro autonomo professionale come possibilità di sviluppo e di carriera (“stabilizzazione” basata sul “Principio di mobilità del lavoratore”, cfr. Conferenza di Lisbona)

  13. Conclusioni Il riconoscimento del ruolo e della funzione del lavoro autonomo professionale permette di: Evitare gli inconvenienti dei bandi che prevedono come esito il lavoro a tempo indeterminato Evitare i problemi dovuti alla necessità di assumere i consulenti con più di tre anni di incarichi – tagliare i consulenti con più di tre anni di incarichi Garantirsi un “polmone” di competenze qualificate da poter utilizzare in misura variabile a seconda dei progetti con finanziamento discontinuo Attuare delle politiche di sostegno all’occupazione in linea con le esigenze attuali del mercato del lavoro, delle aziende e delle persone

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