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“SCHIZOFRENIA E DISTURBI DI PERSONALITÀ”

“SCHIZOFRENIA E DISTURBI DI PERSONALITÀ”. Maria Grazia Landoni S.C. Psichiatria III Dipartimento di Salute Mentale A.O. Niguarda Ca’ Granda - Milano Varese 15 Novembre 2005. SCHIZOFRENIA.

Lucy
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“SCHIZOFRENIA E DISTURBI DI PERSONALITÀ”

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  1. “SCHIZOFRENIAEDISTURBI DI PERSONALITÀ” Maria Grazia Landoni S.C. Psichiatria III Dipartimento di Salute Mentale A.O. Niguarda Ca’ Granda - Milano Varese 15 Novembre 2005

  2. SCHIZOFRENIA La schizofrenia è un disturbo psicotico della durata di almeno sei mesi con sintomi attivi per almeno un mese. Le manifestazioni essenziali sono la presenza di caratteristici segni e sintomi positivi e negativi associati a marcata disfunzione sociale e lavorativa.

  3. SCHIZOFRENIA L’esordio della schizofrenia si verifica tipicamente tra la fine dell’adolescenza ed i 30-35 anni anche se sono descritti casi di esordio nell’infanzia e dopo i 45 anni. La prevalenza della malattia è simile in tutte le popolazioni del mondo e varia tra lo 0.2 ed il 2%. La schizofrenia ha genesi multifattoriale ed è dovuta ad interazione tra fattori biologici ed ambientali.

  4. SCHIZOFRENIA Il decorso della schizofrenia può essere variabile e caratterizzato da esacerbazioni e remissioni o da andamento cronico. La remissione completa non è comune, alcuni pazienti presentano un andamento stabile mentre altri mostrano progressivo peggioramento sino ad una grave disabilità. L’aspettativa di vita dei pazienti con schizofrenia è più breve rispetto alla popolazione generale. Nel 10% dei casi i pazienti commettono suicidio.

  5. SCHIZOFRENIA I sintomi caratteristici della schizofrenia comportano disfunzioni cognitive ed emotive che comprendono: la percezione, il pensiero deduttivo, il linguaggio e la comunicazione, il controllo del comportamento, l’affettività, la fluidità e la produttività del pensiero e dell’eloquio, la capacità di provare piacere, la volontà e l’iniziativa, l’attenzione.

  6. SCHIZOFRENIA I sintomi caratteristici della schizofrenia sono rappresentati da sintomi positivi e sintomi negativi. I sintomi positivi includono deliri (disturbi del pensiero), allucinazioni (disturbi della percezione), disturbi del linguaggio e della comunicazione e disturbo del controllo del comportamento I sintomi negativi includono appiattimento dell’affettività, alogia ed abulia

  7. SCHIZOFRENIA I deliri sono convinzioni erronee che comportano un’interpretazione non corretta di percezioni ed esperienze. Il contenuto include una varietà di temi: di persecuzione, di riferimento, somatici, religiosi, di grandiosità. Le allucinazioni sono alterazioni della percezione che possono manifestarsi con diverse modalità sensoriali: uditiva, visiva, olfattiva, gustativa e tattile.

  8. SCHIZOFRENIA Il pensiero disorganizzato che si esprime come disturbo formale del pensiero e allentamento dei nessi associativi è stato considerato come la manifestazione singola più importante della schizofrenia (Bleuler). L’eloquio può essere disorganizzato in una varietà di modi: deragliamento, allentamento dei nessi associativi, tangenzialità, incoerenza, insalata di parole.

  9. SCHIZOFRENIA I sintomi negativi principali sono rappresentati da: appiattimento dell’affettività che si manifesta con ridotto linguaggio del corpo e assenza di reattività alogia che è caratterizzata da povertà di linguaggio con risposte brevi, laconiche, vuote abulia che è caratterizzata da inibizione ed assenza di volontà

  10. SCHIZOFRENIA La schizofrenia comporta disfunzione in una o più delle aree principali di funzionamento: nelle relazioni interpersonali, nel lavoro o nella scuola e nella cura di sé. Il funzionamento del paziente sul piano di realtà è ad un livello inferiore a quello che era stato raggiunto prima dell’esordio dei sintomi; nel tempo può residuare un deterioramento cognitivo.

  11. SCHIZOFRENIA • Sono descritti 5 sottotipi di malattia: • Paranoide • Disorganizzato • Catatonico • Indifferenziato • Residuale • I sottotipi sono definiti dalla sintomatologia predominante al momento della valutazione, la diagnosi può variare nel tempo.

  12. SCHIZOFRENIA PARANOIDE L’esordio è tardivo, sono presenti rilevanti deliri o allucinazioni uditive in un contesto di funzioni cognitive e di affettività preservate. I deliri sono tipicamente di persecuzione o di grandiosità ma vi possono essere temi di gelosia, religiosi o somatici. Le allucinazioni sono correlate al contenuto del tema delirante. Vi sono manifestazioni associate di ansia, rabbia, distacco, atteggiamento polemico. La prognosi può essere migliore sotto il profilo lavorativo ed il livello di autonomia.

  13. SCHIZOFRENIA DISORGANIZZATA Le caratteristiche essenziali sono: eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato, affettività appiattita o inadeguata. Manifestazioni associate sono: smorfie facciali, manierismi e stravaganze comportamentali. La personalità premorbosa è povera, l’esordio è insidioso e precoce ed il decorso e cronico progressivo (forma ebefrenica).

  14. SCHIZOFRENIA CATATONICA La manifestazione essenziale è un notevole disturbo psicomotorio sino all’arresto motorio, un’eccessiva attività motoria, un estremo negativismo con mutacismo, ecolalia ed ecoprassia. Vi può essere catalessia o stupor catatonico con assunzione volontaria di posture inadeguate o bizzarre. Sono presenti rischi di malnutrizioni, iperpiressia o lesioni autoprocurate.

  15. SCHIZOFRENIA INDIFFERENZIATA Sono presenti i sintomi caratteristici della schizofrenia: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato e sintomi negativi come appiattimento dell’affettività, alogia, abulia. Non sono presenti i criteri che soddisfano la diagnosi per i tipi precedentemente descritti.

  16. SCHIZOFRENIA RESIDUALE Sono assenti rilevanti sintomi positivi, la manifestazione del disturbo è persistente per la presenza di sintomi negativi. Il decorso può essere limitato nel tempo e rappresenta una transizione tra un pregresso episodio e la remissione completa.

  17. DISTURBI DI PERSONALITÀ Un disturbo di personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo ed inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, determina disagio o menomazione.

  18. DISTURBI DI PERSONALITÀ I tratti di personalità sono modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di sé stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali. Quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattivi e causano una compromissone funzionale significativa o una sofferenza soggettiva essi costituiscono i disturbi di personalità

  19. DISTURBI DI PERSONALITÀ La diagnosi di disturbo di personalità richiede una valutazione del modello di funzionamento a lungo termine dell’individuo, le particolari caratteristiche di personalità devono essere evidenti sin dalla prima età adulta. I tratti di personalità devono anche essere distinti da caratteristiche che emergono in risposta ad eventi stressanti situazionali o a stati mentali transitori.

  20. DISTURBI DI PERSONALITÀ La valutazione del funzionamento della personalità deve prendere in considerazione l’ambiente etnico, culturale e sociale dell’individuo. Un disturbo di personalità può risultare esacerbato in seguito alla perdita di persone che rappresentano un supporto significativo o di situazioni sociali stabilizzanti precedenti.

  21. DISTURBI DI PERSONALITÀ I disturbi di personalità sono raccolti in tre gruppi in base ad analogie descrittive GRUPPO A paranoide schizoide schizotipico GRUPPO B antisociale borderline istrionico narcisistico GRUPPO C evitante dipendente ossessivo-compulsivo

  22. DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITÀ La caratteristica essenziale del disturbo paranoide di personalità è un quadro pervasivo di sfiducia e sospettosità tanto che le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole. Questo quadro compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. E’ più frequente nei maschi ed ha una prevalenza dello 0,5 – 2,5%

  23. DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITÀ Le caratteristiche essenziali del disturbo schizoide di personalità sono una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali ed una gamma ristretta di esperienze e di espressioni emotive nei contesti interpersonali. Questa modalità inizia nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. Viene diagnosticato più spesso nei maschi.

  24. DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITÀ La caratteristica essenziale del disturbo schizotipico di personalità è un quadro pervasivo di deficit sociali ed interpersonali, accentuati da un disagio acuto e da una ridotta capacità per le relazioni strette e da distorsioni ed eccentricità comportamentali. Questa modalità inizia nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. È presente nel 3% della popolazione generale ed è più comune nei maschi.

  25. DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÀ La caratteristica essenziale del disturbo antisociale di personalità è un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri che si manifesta nella fanciullezza o nella prima adolescenza e continua nella età adulta. È presente nel 3% dei maschi e nell’1% delle femmine.

  26. DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ (I) Le caratteristiche essenziali del disturbo borderline di personalità sono una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’autostima e dell’umore e una marcata impulsività che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una varietà di contesti. Gli individui compiono sforzi disperati per evitare abbandoni reali od immaginati. Presentano una modalità di relazione instabile e intensa.

  27. DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ (II) Vi può essere un disturbo dell’identità caratterizzato da un’immagine di sé instabile. Gli individui possono manifestare instabilità affettiva, irritabilità, ansia episodica e sentimenti cronici di vuoto. Frequentemente esprimono sentimenti di rabbia inappropriata ed intensa. Durante i periodi di stress possono manifestare sintomi dissociativi transitori. La prevalenza è del 2% della popolazione generale e viene diagnosticato prevalentemente nelle femmine.

  28. DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITÀ Le caratteristiche essenziali del disturbo istrionico di personalità sono un’emotività pervasiva ed eccessiva e un comportamento di ricerca di attenzione. Questo quadro compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. Questi individui si sentono a disagio o non apprezzati quando non sono al centro dell’attenzione, sono inappropriatamente provocanti e seduttivi, hanno un elevato grado di suggestionabilità ad autodrammatizzazione. È presente nel 2 – 3% della popolazione.

  29. DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ (I) La caratteristica essenziale del disturbo narcisistico di personalità è un quadro pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione, mancanza di empatia che inizia entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. Questi individui hanno un senso grandioso di autostima, fantasie di illimitato successo, potere, vivacità, bellezza o di amore ideale.

  30. DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ (II) Queste persone credono di essere superiori, speciali o uniche e si aspettano che gli altri li riconoscano come tali. È evidente un senso di diritto associato ad una mancanza di sensibilità e sfruttamento degli altri, sono spesso invidiosi e manifestano atteggiamenti sdegnosi o condiscendenti. È presente nel 2% della popolazione.

  31. DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITÀ La caratteristica essenziale del disturbo evitante di personalità è una modalità pervasiva di inibizione sociale con sentimenti di inadeguatezza ed ipersensibilità alla valutazione negativa. Questi soggetti temono di essere criticati, disapprovati o rifiutati, sono inibiti nelle relazioni interpersonali ed hanno una bassa autostima. La prevalenza è tra lo 0,5 e l’1% ed è pari nei maschi e nelle femmine.

  32. DISTURBO DIPENDENTE DI PERSONALITÀ La caratteristica essenziale del disturbo dipendente di personalità è una necessità pervasiva ed eccessiva di essere accuditi che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione. Il comportamento dipendente e sottomesso è finalizzato a suscitare protezione, nasce da una percezione di sé incapace di funzionare senza l’aiuto degli altri. Questi soggetti tendono a essere passivi ed a delegare ad altri le responsabilità. È tra i disturbi di personalità più frequenti ed è pari nei maschi e nelle femmine.

  33. DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DI PERSONALITÀ (I) Le caratteristiche essenziali del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità sono la preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo e il controllo mentale interpersonale a spese di flessibilità, apertura, efficienza. Questi individui mantengono un’attività di controllo mediante attenzione per le regole, le procedure, i programmi e la forma.

  34. DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DI PERSONALITÀ (II) Queste persone dimostrano una devozione eccessiva al lavoro a discapito delle amicizie e del tempo libero, sono riluttanti a delegare compiti o a lavorare con altri, sono caratterizzate da rigidità e testardaggine. La frequenza è doppia tra i maschi ed è presente nell’1% della popolazione

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