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Il Tempio greco

Liceo Artistico “M. Preti” – Reggio Calabria. Il Tempio greco. Natura e significato. La religiosità. La struttura. La tipologia. Gli Ordini architettonici. Bibliografia. Corso di Storia dei Fenomeni Artistici - prof. Giglio Italiano. Il Tempio greco. 1/2. Natura e significato.

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Presentation Transcript


  1. Liceo Artistico “M. Preti” – Reggio Calabria Il Tempio greco • Natura e significato • La religiosità • La struttura • La tipologia • Gli Ordini architettonici • Bibliografia Corso di Storia dei Fenomeni Artistici - prof. Giglio Italiano

  2. Il Tempio greco 1/2 Natura e significato Espressione ancora viva dell'arte greca, non mutata dai secoli è il tempio. Le più antiche forme templari greche si riferiscono all'ottavo secolo avanti Cristo, ma già in età tardo-micenea è documentabile a Eleusi una forma a Megaron, che costituisce un'innovazione rispetto alle cappelle di palazzo che si ritrovano nella civiltà minoico-micenea.Il Megaron aveva pianta quadrangolare, con quattro colonne al centro, dove sorgeva il focolare. Si stabilì in tal modo il concetto del tempio non come luogo di svolgimento del culto e luogo di preghiera, ma come casa della divinità, che rimase fissato stabilmente nell'architettura greca, oltre che nel culto. La prima forma del tempio greco risale ad una società tribale ancora sostanzialmente primitiva, che manifesterà un'eccezionale finezza formale nel conservare ad ogni particolare elemento, di struttura o di ornamento, una precisa giustificazione tettonica, funzionale.

  3. Il Tempio greco 2/2 Natura e significato Si deve tener conto del fatto che l'essenza del tempio sarà la cella, abitacolo della divinità, alla quale accedeva il solo incaricato del culto mentre l'atto religioso collettivo, popolare, si svolgeva all'esterno dove, all'aria aperta, si trovava, fino dai tempi più antichi, e poi per sempre, l'altare. Il tempio greco è stato costruito dal popolo per dare una forma al sentimento del sacro di cui lo riempiva la contemplazione della natura. Non è più il luogo dove si celebrano sacrifici sanguinosi per incutere nel popolo il terrore del potere; è il luogo dove il popolo accorre, in liete processioni, nelle feste della comunità. Che il tempio greco derivi dalle più antiche costruzioni lignee non è provato soltanto dalle proporzioni e dalla struttura: sopravvivono, benché ridotti a memoria simbolica, l'alto basamento (stilobate) di pietra, che isolava il piede delle colonne lignee dall'umidità del suolo, gli spioventi del tetto, le gronde, i gocciolatoi che impedivano l'infiltrazione dell'acqua piovana.

  4. Il Tempio greco 1/4 La religiosità Si afferma spesso che la Grecia non possedette una religione rivelata né codificata in testi sacri o in formule dogmatiche: ciò però ci sembra solo parzialmente esatto, poiché una costante fondamentale della religiosità greca consiste proprio in una serie ininterrotta di rivelazioni divine. Ogni mito era una rivelazione divina non completamente priva di aspetti dogmatici, poiché precisava determinate modalità di conoscenza del divino alle quali si attenevano i devoti. Da ciò non si deve dedurre che la funzione religiosa del mito greco fosse esclusivamente quella di storia sacra. Un'altra dominante fondamentale del decorso storico della religiosità greca è un perenne rimpianto verso verità perdute. Questo rimpianto è una delle più importanti testimonianze dello spirito di collettività che colloca la civiltà greca ad un altissimo livello morale.

  5. Il Tempio greco 2/4 La religiosità Questa particolare sorte religiosa dei Greci è dovuta anche al mutare degli istituti sociali e in conclusione agli svantaggi impliciti nel rispetto della personalità individuale garantito dalle strutture della società. Le divinità sono forze della vita, nessuna di esse ha creato il mondo che è sempre esistito, anzi l'idea della possibile esistenza di un nulla era inconcepibile per un Greco. Le divinità sono immortali perché è immortale la vita che in esse si individua senza limiti di tempo e di spazio. Per questo gli dei Greci non sono limitati a un popolo, ma si ritrovano dappertutto anche se altri popoli li chiamano in modo diverso.Facevano parte della mitologia greca anche gli eroi considerati semidei perché figli di una divinità e di un mortale, spesso per merito delle loro imprese venivano accolti in cielo come divinità minori. Gli dei non erano visti come esseri perfetti, anzi come capricciosi e passionali.

  6. Il Tempio greco 3/4 La religiosità Il fato era considerato come una legge inflessibile alla quale nemmeno gli dei si potevano sottrarre. Non c'era divinità alla quale non fossero consacrate delle feste, particolarmente importanti erano quelle in cui avevano parte essenziale le manifestazioni sia religiose sia poetiche, infine le grandi feste panelleniche come le olimpie quadriennali in onore di Zeus. La mitologia greca continua la religione micenea, ciò è dimostrato dal fatto che un'ampia serie di cicli mitici sono ambientati in località che erano state famose della civiltà micenea. Tramite l'eredità micenea confluiranno nella religione greca anche elementi religiosi orientali. Le singole città mantennero i loro culti. Continuò anche la religione misterica, legata al primitivo mondo contadino, ma lo sforzo di unificazione e di assimilazione compiuto dai santuari più importanti, il senso della comune civiltà, portarono alla formazione di una gerarchia di dei (Zeus, Athena, Era, Afrodite, Apollo, Ermes, Artemide e Ares).

  7. Il Tempio greco 4/4 La religiosità Esiodo affronta il problema religioso organizzando un rigido sistema genealogico. I grandi problemi del destino umano e dell'iperscrutabilità del volere divino erano discussi nelle composizioni di poesia corale e nelle opere tragiche rappresentate davanti al popolo riunito in occasione delle grandi festività. Questo popolo apprezzava la profondità e l'originalità del pensiero con cui essi venivano affrontati dai grandi poeti. Queste forme di religiosità furono coinvolte nella crisi che colpì soprattutto quei miti che avevano offerto motivo di profonda speculazione religiosa.Il quinto secolo fu per questo motivo un momento di grande complessità: la religione tradizionale ebbe grandiose manifestazioni di devozione collettiva, ma i pensatori ionici prima e della madrepatria poi, cominciarono ad osservare il mondo sotto il profilo scientifico che metteva in discussione la religione; a causa di questo cominciò una lunga agonia della fede tradizionale.

  8. Il Tempio greco La struttura 1/2 Il tempio greco è una struttura volumetrica aperta: non separa con pareti continue uno spazio interno dall’esterno ma si inserisce nello spazio naturale atmosferico e luminoso. Luce e atmosfera penetrano attraverso gli intercolumni, ma vengono modulate e quasi filtrate dai grandi fusti scanalati delle colonne. Struttura e decorazione sono studiate per questo sottile trascorrere della luce su tutte le parti.

  9. Il Tempio greco La struttura 2/2 Naos La pianta del tempio è rettangolare. La cella (naos) è preceduta da un vasto atrio a colonne (pronao). Qualora i muri della cella si allungano nella parte posteriore, danno vita ad un atrio con colonne (opistodomos). Opistodomos Pronaos

  10. Il Tempio greco La tipologia 1/3 Il tempio si classifica: a) Secondo la sistemazione delle colonne esterne del tempio in rapporto al naos in antis con colonne da 1 a 4 tra le antenella facciata amphi-antis con colonne da 1 a 4 tra le ante nella facciata e sul retro (il numero più comune è due) b) In rapporto al numero delle colonne sulla fronte di accesso per cui si chiamerà: enostilo – con 1 colonna eptastilo – con 7 colonne distilo - con 2 colonne octastilo – con 8 colonne tristilo - con 3 colonne ennastilo – con 9 colonne tetrastilo – con 4 colonne decastilo – con 10 colonne pentastilo – con 5 colonne dodecastilo – con 12 colonne esastilo – con 6 colonne Cliccare per vedere le tipologie

  11. Il Tempio greco Prostilo La tipologia 2/3 Oltre a quanto indicato il tempio si classifica anche in rapporto al numero di file di colonne che stanno attorno ad esso. Talvolta le colonne sono soltanto su una delle fronti (tempio prostilo, es: tempio "B" di Selinunte, stile dorico); o su tutte e due le fronti (amphiprostilo, es: tempio sull'Ilisso, Atene, ionico). Amphiprostilo

  12. Il Tempio greco La tipologia 3/3 Periptero Altre volte le colonne si allineano sui quattro lati, tutti intorno al naos (periptero, es: Theseion, Atene stile dorico). Se le colonne poggiano sul muro del naos, il tempio si dice "pseudoperiptero" (es: tempio di Giove Olimpico ad Agrigento: stile dorico). Se il naos è circondato da due file di colonne, il tempio viene detto "diptero" (es: tempio di Apollo Diodyma: stile ionico). Infine, se la fila più interna tocca i fianchi del naos, il tempio si dice “pseudodiptero" (es: grande tempio di Apollo, Selinunte). Diptero

  13. Il Tempio greco Gli Ordini architettonici La colonna dorica poggia su un imponente basamento a più gradini (crepidoma), di cui quello superiore (stilobate) funge da base per le colonne. La colonna dorica: • non ha base • è rastremata verso l’alto • ad un terzo dalla base ha un rigonfiamento (éntasi) • ha da 12 a 20 scanalature a spigolo vivo(di norma 20) • la sua altezza varia da 4 a 6 volte il diametro alla base nel periodo classico e 7 ¼ nel periodo ellenistico • il capitello è costituito da echino e abaco Sopra il capitello c’è l’architrave liscio Sopra l’architrave c’è il fregio formato da metope alternate a triglifi. Sopra il fregio vi è il timpano, formato da ghéison e sima. All’interno del frontone c’è il timpano.

  14. Il Tempio greco Gli Ordini architettonici Anche la colonna ionica poggia su un imponente basamento a più gradini (crepidoma), di cui quello superiore (stilobate) funge da base per le colonne. La colonna ionica: • ha una base formata da toro e trochilo • è rastremata verso l’alto • le scanalature sono a pianetto(in media 24 fino ad un massimo di 40) • la sua altezza varia da 8 a 10 volte il diametro alla base • il capitello è costituito da un collarino e da una voluta Sopra il capitello c’è l’architrave tripartito Sopra l’architrave c’è il fregio continuo Sopra il fregio vi è il timpano, formato da ghéison e sima. All’interno del frontone c’è il timpano.

  15. Il Tempio greco Gli Ordini architettonici La colonna corinzia ha inizio solo nel V sec. e si sviluppa nel periodo ellenistico. La differenza più appariscente, rispetto all’ordine ionico, è nel capitello, formato da foglie stilizzate di acànto. Fine presetazione

  16. Il Tempio greco Glossario Megaron: Ambiente principale dei palazzi micenei, nel quale il re dava udienza; nei poemi omerici il termine (greco mégaron, da mégas, grande) indica la casa signorile nel suo complesso. Si tratta di una sala rettangolare, con vestibolo aperto, caratteristica dell'architettura della regione egea in età preistorica e storica. Il più antico mégaron conosciuto è quello della Otzaki Magula (Tessaglia), della prima metà del III millennio a.C., cui seguono quelli di Sesklo e Dimini (Tessaglia) e i numerosi di Troia, tutti della seconda metà dello stesso millennio. Indietro

  17. Il Tempio greco Glossario Scanalature a spigolo vivo: Indietro

  18. Il Tempio greco Glossario Scanalature a pianetto: Indietro

  19. Il Tempio greco Glossario Toro e trochilo: Indietro

  20. Il Tempio greco La tipologia 4/4 in antis amphi-antis Indietro

  21. Il Tempio greco Bibliografia: • Piero Adorno – L’arte italiana, vol. I tomo I – Ed. D’Anna • Enciclopedia Microsoft Encarta 2001 • Bertelli, Briganti, Giuliano – Arte nella storia – L’arte greca – Ed. Electa B.Mondadori • Banister Fletcher – Storia dell’Architettura secondo il metodo comparativo – Martello Ed. • Bertelli, Briganti, Giuliano – Storia dell’Arte Italiana, vol. I – Ed. Electa B.Mondadori • T. Gnone – Dizionario architettonico illustrato – S.E.I. • R. Cevese – Piccolo dizionario dei termini di storia dell’arte - Garzanti

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