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metodi di datazione in archeologia

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Presentation Transcript


  1. metodi di datazione in archeologia

  2. La stratigrafia La stratigrafia è il risultato di 3 forze: -erosione/distruzione; -movimento/trasporto; -deposito/accumulo. La formazione di una stratificazione si attua per cicli, ossia attraverso periodi di attività, di minore attività o di pausa. Durante la pausa la stratificazione non cresce. L'azione è rappresentata dagli strati e la pausa dalle superfici degli strati. Queste superfici sono delle pellicole impalpabili chiamate interfacce che rappresentano il periodo di esposizione di uno strato. In parole semplici, è come guardare una grande torta in sezione e riuscire a distinguere i diversi strati che la compongono...Gli strati si differenziano per colore (marrone, giallo, nero), consistenza (friabile, compatto) e per gli inclusi che li compongono (pietre, frammenti di ceramica, ecc...) e ognuno di questi può fornire indicazioni utili per l'interpretazione di quel singolo contesto o per la datazione. Esistono molte analisi che aiutano l'archeologo in questo processo di datazione.

  3. Il metodo scientifico più noto per determinare l’età dei materiali organici è quello del carbonio 14 (C14), scoperto da Libby nel 1946/47. Il C14 è un isotopo radioattivo presente nell'aria, che penetra negli organismi viventi. Quando un organismo muore l’afflusso di C14 si interrompe e comincia a scomparire. La metà del carbonio 14 decade dopo 5730 anni (periodo di dimezzamento). Con uno spettrometro ad accelerazione di massa (AMS) si può misurare la quantità di C14 ancora presente in un organismo e quindi calcolare il momento del decesso con una buona approssimazione. Carbonio -14

  4. La DENDROCRONOLOGIA consente di determinare le date del taglio dei tronchi da cui è stato realizzato il legname posto in opera come materiale da costruzione individuando l'anno e a volte addirittura la stagione in cui è avvenuto l' abbattimento. Si basa su tre principi: • gli alberi, nelle regioni in cui vi è una netta distinzione tra la stagione estiva e quella invernale, producono un nuovo anello di accrescimento ogni anno; • - alberi della stessa specie legnosa, viventi nella medesima area geografica, producono nello stesso periodo di tempo, serie anulari simili: infatti lo spessore di questi anelli varia ogni anno a seconda delle condizioni climatiche.; • - è possibile confrontare le sequenze anulari di alberi vissuti nella stessa area geografica nello stesso periodo di tempo (cross-dating). • Un’ applicazione importante della dendrocronologia in ambito archeologico consiste nella possibilità di calibrare le datazioni ottenute col radiocarbonio, permettendo la correzione degli errori legati alla variazione di concentrazione del Carbonio 14 nell'atmosfera, che non è stata costante, in quanto dipende dall'attività solare che varia nel tempo. Gli anelli di accrescimento degli alberi, poiché lo hanno assorbito durante il processo di fotosintesi, ne conservano traccia e permettono di risalire alle variazioni nella concentrazione atmosferica del radiocarbonio nel passato. Per questo le curve ottenute con questa metodologia permettono di calibrare le datazioni ottenute col metodo del radiocarbonio. dendrocronologia

  5. Si tratta di una tecnica distruttiva che permette di datare i reperti di natura inorganica, costituiti da argilla cotta a temperature di almeno 500 C°. (vasi, calchi per statue, laterizi ecc.), vetri, ossidiane (vetri vulcanici) e malte. La tecnica viene utilizzata in archeologia per la datazione della ceramica che è il materiale più abbondante rinvenuto normalmente nei siti archeologici; molti dei componenti della ceramica, come quarzo e feldspati (minerali) sono termoluminescenti, cioè trattengono le emissioni radioattive che si immagazzinano nel tempo, dovute al consueto irraggiamento radioattivo terrestre. Questi materiali, se vengono riscaldati a una temperatura che si aggira intorno ai 550°C., rilasciano energia, attraverso una luce bluastra. A questo punto si preleva una quantità di campione sul quale vengono svolte una serie di analisi, dalle quali si ricava la radioattività assimilata dal campione dal momento della sua ultima cottura fino ad oggi, ovvero la Paleodose o Dose Archeologica. termoluminescenza

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